Per FINECO i tuoi 500mila euro sono talmente "di valore" che se li parcheggi da loro, ti chiudono il conto e ti sbattono fuori...vi parlavo delle conseguenze delle politiche a tassi negativi o a tassi a zero perseguite dalle Banche Centrali che portano persino le banche a rigettare la tua liquidità sul conto corrente od a farti pagare per detenerla.
Alla fin fine l'AD di Fineco Foti ha fatto solo da apripista in Italia (del resto presiede una banca sempre un passo avanti)
"minacciando" di chiudere in modo unilaterale chi tenga "fermi" più di 100mila euro sul conto corrente: in Svizzera accade già da un po' oppure ti mettono alti costi di tenuta del conto e/o tassi negativi sulla liquidità. E succede anche altrove.
La cosa più divertente però è la sparata di marketing bancario in stile "faccia di bronzo":
Fineco ti chiuderebbe il conto con più di 100k "fermi sopra"
non perchè - a causa delle politiche da Big Bubble delle Banche Centrali - la banca non ci guadagna od addirittura ci perde...
ma lo farebbe allo scopo di sollecitarti ad investire...per il bene della Patria, dell'economia italiana, dello sviluppo del Paese ed anche per il vostro bene, così rischiate meno (sic!)
L'AD Foti Santo Subito ed alla Fineco sono dei benefattori! :-)
Che poi - a parte il fatto che dei MIEI risparmi ne faccio quello che IO ritengo opportuno senza dovermi ciucciare "la morale" da Foti -
'sti 1785 miliardi "fermi" sui conti correnti non lo sono proprio per caso ehhhh..............................
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1. Grazie alle solite politiche allucinanti delle Banche Centrali - come spiegavo nel mio AUDIO - oggi trovare investimenti che non rendano lo 0.00x senza al contempo rischiare troppo è diventata quasi una mission impossible (a meno che non ti sposti su investimenti alternativi e sulle nuove frontiere del Bitcoin&affini)
2. Allo stesso tempo tra le tasse sulle plusvalenze da investimento, i balzelli sul conto titoli (imposta di bollo), le commissioni bancarie, le fees dello strumento d'investimento, la commissione al promotore etc etc investire è diventato quasi sempre fare beneficenza alla Banca ed allo Stato...
3. Se infine ci aggiungiamo la Crisi Covid con annessa psicosi di massa e diffusione mediatica di terrorismo indistinto da fine del Mondo
vedi il mio post: Covid-terrorisimo = cui prodest?è chiaro che tutti i risparmiatori stiano tesaurizzando e tenendo tutto fermo,
che - oltre tutto - non sanno nemmeno cosa ti potrebbe vietare ex-lege domani il Governo....e l'incertezza è un disastro per gli investimenti.
Pensate se avessi investito in un bel fondo Fineco sulla stagione sciistica 2020-2021 (chiaramente è un esempio inventato) = come sarebbe stato contento l'AD Foti e come sarei stato molto meno contento io... ;-)
Alla faccia che secondo Fineco tenere i soldi "fermi" sul conto corrente è anche rischioso....
E poi non faccio per dire: al di là del marketing bancario patriotico di Fineco, magari potrei anche decidere di investire e differenziare in altre Nazioni che non siano sempre più fallite ed alla frutta come VenezuItalia ehhh
Continua a sfuggirmi la logica delle banche (anche in persone capaci come Foti che presiedono realtà efficienti&innovative come Fineco)
di trattare i loro clienti ed i risparmiatori come fossero dei "deficienti" che non capiscono una mazza di finanza, economia, investimenti...
o forse è PROPRIO il metodo giusto come spiegavo nel mio audio ehhh ;-)
La devastante ignoranza economico finanziaria anche di base base che manco un'ameba che abbia preso una botta in testa (che biologicamente non ha)Vabbè...
https://t.me/cryptoagnostici/25561
visto che io sono un analista finanziario indipendente...però piuttosto aggressivo ed antagonista...
passo la parola a Paolo Cardenà - uno dei pochi consulenti finanziari indipendenti ma soprattutto competenti in circolazione - che vi fa un'analisi pacata ed equilibrata del "caso Fineco",
senza farvi uno sfacciato marketing bancario o da promotore finanziario d'assalto
ma dandovi un quadro monetario, finanziario, macro-economico di riferimento per meglio capire il fenomeno e contestualizzarlo razionalmente in uno scenario rischio/rendimento.
31 marzo 2021
https://www.facebook.com/paolo.cardena/posts/10226431992257040
La situazione è questa.
Fineco qualche giorno fa ha avvertito i suoi clienti che la banca si riserva la facoltà di chiudere i conti conti correnti ai clienti con giacenza superiore a 100k, che non abbiano investimenti in fondi, titoli o linee di credito.
La scelta di Fineco è diretta conseguenza dei tassi negativi applicati dalla BCE per via della sua politica monetaria ultra-espansiva che ormai pratica dal 2015.
In altre parole, la liquidità che voi detenete presso qualsiasi banca, per la banca stessa costituisce un costo.
E i costi non sono così graditi.
Il fenomeno non riguarda solo l'Italia, ma tutta l'eurozona e altri paesi che, di riflesso, adottano politiche monetarie NIRP (negative interest rate policy).
Ecco quindi che le banche commerciali si trovano a ribaltare sui clienti (depositanti) il costo (tasso negativo) che le banche centrali applicano per la liquidità in eccesso.
In Svizzera la maggior parte delle banche applicano tassi negativi suoi clienti.
Stessa cosa, seppur in maniera ridotta, avviene in Germania e anche altrove.
Certamente in questi anni avete sentito parlare di "repressione finanziaria".
E' questa.
Benvenuti nel mondo della repressione finanziaria, che è finalizzata a disincentivare il ricorso eccessivo a forme di depositi bancari e quindi farvi spendere o investire la vostra liquidità.
Ora in Italia le cronache raccontano sempre più frequentemente dei mille mila miliardi depositati sui conti correnti (1800 miliardi, a quanto sembra).
I vostri consulenti finanziari sono stati addomesticati dalle rispettive mandanti per indottrinarvi sul fatto che tenere liquidità sui conti correnti è pessimo affare.
E questo per via del fatto che l'inflazione, seppur storicamente bassa (almeno in questi anni), erode il potere di acquisto.
E questo è certamente vero.
Ma il punto è: quel è l'alternativa che vi propongono?
Ecco quindi che si esercitano nel proporvi le più disparate soluzioni: fondi comuni, gestioni patrimoniali, polizze e chi più ne ha più ne metta.
In questo modo, coloro che propongono queste soluzioni ottengono almeno due risultati:
- Minore liquidità sui conti e quindi minori costi per la banca;
- Maggiori ricavi per via delle commissioni applicate sulla gestione di questi prodotti.
In altre parole, più ricavi per loro che si traducono in più costi per voi.
Certo, il problema non sussisterebbe qualora tali investimenti fossero remunerati adeguatamente.
Ma il punto è che per remunerare adeguatamente un investimento occorre esporsi a maggiori rischi.
Aprite gli occhi e guardatevi intorno: i titoli di stato dei paesi più solidi delle zona euro offrono rendimenti negativi; mentre quelli dei paesi più deboli sono negativi fino a 3/5 anni, e allungando le scadenze non si ottiene nulla di particolarmente attraente, posto anche il fatto che gli investimenti sono gravati anche dell'imposta di bollo dello 0.20% (per il momento).
Se andiamo fuori dal perimetro dell'euro troviamo rendimenti più interessanti, ma ci si espone al rischio cambio.
Allora, per trovare la quadra ci si potrebbe esporre su obbligazioni societarie in euro (quindi prive del rischio cambio) ma con merito creditizio inferiore rispetto agli emittenti più solidi.
Perché è ovvio che chi è meno solido paghi un onere (interesse passivo) superiore a chi è più solido.
Si chiama rischio credito. Quindi maggiori rischi. Ok, maggiori rischi, ma quanto maggiori?
Si pensi che durante la crisi dello scorso marzo durante le fasi dello scoppio della pandemia i benchmark obbligazionari high yield in euro sono scesi di oltre il 20%.
Quindi, anche su questo segmento troviamo una correlazione elevata con le azioni.
Ora, è anche vero che un risparmiatore che non necessiti di denaro per i prossimi XXXX anni e detenga tutti i suoi soldi in conto corrente, rappresenti un patologico ed errato comportamento nella gestione delle proprie finanze.
Ma poi ci sono quei livelli di liquidità che fanno comunque parte integrante di una gestione più ampia e articolata del portafoglio.
Una liquidità che è tale perché non si trova una forma di impiego alternativa.
Spesso nei portafogli si inseriscono titoli di stato dei paesi solidi in funzione di hedging delle posizioni più esposte al rischio.
Ma il crollo dei rendimenti ha attenuato (se non compromesso) questa caratteristica dei titoli di stato.
Ora la domanda è questa: è meglio investire in titoli di stato con rendimenti a zero, con scarsissime possibilità di hedging ed esponendosi al rischio di rialzo dei rendimenti, o è meglio detenere liquidità sul conto corrente in funzione strategica del portafoglio?
Tutto questo pippone per dirvi che, in un'epoca di rendimenti a zero o negativi, anche la liquidità diventa un asset class, a mio modesto avviso, di fondamentale importanza per il portafoglio.
E questo approccio mi fa sentire perfettamente a mio agio.
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