Vi consiglio di integrarla
anche con la mia analisi di qualche giorno fa
La fine del gioco? Logicamente solo della cryptofuffa...che le cose "serie" stanno creando i presupposti per un altro BOOM!
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Bitcoin: una nuova grande depressione come negli anni 2014-2016?
I crolli di inizio 2014 e 2018 hanno patterns molto simili, si tratta solo di coincidenze?
2013 | Gennaio -> Dicembre: il prezzo di Bitcoin sale da circa 10 a 1.000 dollari.
2014 | Gennaio: avviene il tracollo e il prezzo attende 3 anni, ovvero il 2017, per riprendere il massimo storico. Questo è stato il periodo più lungo di “depressione” del prezzo prima di tornare ai massimi.
2014 | Gennaio: avviene il tracollo e il prezzo attende 3 anni, ovvero il 2017, per riprendere il massimo storico. Questo è stato il periodo più lungo di “depressione” del prezzo prima di tornare ai massimi.
2017 | Gennaio -> Dicembre: il prezzo di Bitcoin sale da circa 1.000 a 20.000 dollari.
2018 | Gennaio: avviene il tracollo che dura ormai da 6 mesi.
2018 | Gennaio: avviene il tracollo che dura ormai da 6 mesi.
I grafici del prezzo disegnano figure molto simili nel 2014 e 2018, anche se su finestre temporali diverse (più allungata nel 2014).
È curioso notare che proprio in questo periodo escono su varie testate articoli relativamente alle mining pools di Bitmain (Antpool e BTC.com) che si stanno avvicinando al 51% dell’hashrate mondiale (vedi questo esempio).
Nel 2014 c’era una situazione analoga in cui la pool GHash aveva raggiunto addirittura il 55% dell’hashrate, fra il 12 e il 13 giugno.
Oggi si parla degli stessi temi, è cambiato solo il soggetto: Bitmain piuttosto che GHash.
Non è però la paura di un attacco 50+1 a incidere sul prezzo, piuttosto è il calo del prezzo a spingere una ricerca di spiegazioni, che talvolta gli utenti trovano in un capro espiatorio, non comprendendo le vere ragioni di questo momento di ribasso.
In realtà le motivazioni del crollo, che ho presentato in un precedente articolo, non hanno nulla a che fare coi miners.............
Nel 2014 c’era una situazione analoga in cui la pool GHash aveva raggiunto addirittura il 55% dell’hashrate, fra il 12 e il 13 giugno.
Oggi si parla degli stessi temi, è cambiato solo il soggetto: Bitmain piuttosto che GHash.
Non è però la paura di un attacco 50+1 a incidere sul prezzo, piuttosto è il calo del prezzo a spingere una ricerca di spiegazioni, che talvolta gli utenti trovano in un capro espiatorio, non comprendendo le vere ragioni di questo momento di ribasso.
In realtà le motivazioni del crollo, che ho presentato in un precedente articolo, non hanno nulla a che fare coi miners.............