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le elezioni comunali (del tutto irrilevanti per cambiare il trend del Declino Irreversibile + prossimo Default di FallitaGlia)
vi rimando alla mia bacheca Facebook
dandovi come al solito una visione ALTERNATIVA/FUORI DAGLI SCHEMI...
e fa che n'abbia.... ;-)
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10155103393802281&id=753417280
Il mio BLOG si concentra invece su cose più rilevanti....
sul contesto generale/globale, sull'anticipazione dei Trend e sulle (eventuali) soluzioni pragmatiche.
I Sindaci non contano quasi più nulla (non hanno praticamente leva fiscale)
Ormai sono solo l'ultimo anello della catena di un Paese strutturalmente Fallito
e che non vuole cambiare (troppi clientes e/o struzzi inconsapevoli)
almeno fino al Crash.
Dunque i due scenari di base
che dovrebbero concentrare TUTTA LA VOSTRA ATTENZIONE e che invece sono marginali per la maggioranza...
rimangono sempre gli stessi
1. entro qualche anno Bancarotta dell'Italia (controllata&parziale + patrimoniale straordinaria) in versione anche manifesta e non solo "al rallentatore
- 31 Ottobre 2019 = DEFAULT DELL'ITALIA (M-A-T-E-M-A-T-I-C-O...o quasi....)
- No way out for Italy: la parabola dei 3 Default ("profezia" di settembre 2014)
La fine dell’Italia. Messico&nuvole...Come giustamente dice Alberto Forchielli
.... ho il sospetto che le riforme strutturali siano chimere impossibili da realizzare gradualmente a causa di posizioni di rendita che non mollano i privilegi acquisiti, rendendo vani gli sforzi di chi vuole cambiare l’assetto socio-economico in maniera importante.Ed ecco qui la REALTA'
Allora varrebbe la pena di cominciare a credere che soltanto grandi traumi esogeni potranno modificare lo status quo in società ossificate.
Perciò, anziché temere le varie deflazioni o crisi finanziarie, sarebbe più saggio cercare di cavalcarle per sfruttare positivamente la loro forza distruttrice, perché solo così potremo finalmente rompere schemi obsoleti ricreando situazioni in cui innovazione e produttività possano liberamente crescere......
oltre alle fioriere comunali, alle panchine, alle ciclopiste ed alle buche nelle strade
tutte cose importanti per la vita di tutti i giorni...per carità...
ma che sono solo entità a Valle....
mentre a Monte sta arrivando l'Onda del Vajont in versione socio-economico-finanziaria....
Patrimonio pubblico: perché l’Italia è fallita
da #truenumbers
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Ecco che cosa succede se si confronta il debito con le proprietà dello Stato....
Che il debito pubblico italiano, nonostante le promesse, continui ad aumentare non è un mistero.
Ciò che non si sa è che se, da una parte, le passività finanziarie del bilancio statale crescono sempre di più, creando una zavorra non da poco per i conti pubblici,
dall’altra, a complicare le cose ci si mettono anche le attività, il cui valore, nel complesso, scende.
Questo porta ad uno scenario da brivido: basta guardare i numeri per concludere che se l’Italia fosse una società (ma anche un ente pubblico “normale”) i suoi bilanci sarebbero già sulla scrivania di un giudice di un tribunale fallimentare.
N.d.R: "compensa" ancora per un po'...
1. Draghi con i suoi Tamponi
2. La ricchezza privata ...che però man mano....
Se lo merita? Gli italiani se lo meritano?
Questo è un affascinante dibattito, ma ora vediamo cosa dicono i numeri.
Debito pubblico: crescita lenta ma inesorabile
Ecco che cosa mostra il rendiconto generale dello Stato nel quinquennio dal 2010 al 2014 compilato dal ministero dell’Economia (dipartimento della Ragioneria generale dello Stato).
Il grafico mostra in maniera inequivocabile il lento ma tanto costante quanto inesorabile aumento delle passività del bilancio del nostro paese.
Nel dettaglio, se a fine 2010 viaggiavano intorno a quota 2.250 miliardi di euro, nel 2012 si sono portate a ridosso di 2.500 per poi superare questa soglia tra il 2013 e il 2014, anno in cui il dato si è attestato a 2.660 miliardi.
Ma cosa si intende per passività finanziarie dello Stato?
La voce è composta principalmente dal debito pubblico, soprattutto Btp emessi dall’Italia, e dai debiti di Tesoreria.
Andamento schizofrenico per le attività
Non ci sarebbe nessun problema se all’interno del bilancio dello Stato le attività aumentano di pari passo che con passività.
Invece non è così.
Il totale delle attività, che tra il 2010 e il 2011 viaggiava intorno ai 750 miliardi, tra il 2012 e il 2013 si è portato a ridosso di 1.000 miliardi, salvo poi scendere a quasi 969 miliardi alla fine del 2014.
In particolare, le attività finanziarie, rappresentate principalmente dal conto di cassa, i crediti di Tesoreria e le partecipazioni statali, sono diminuite da 704 miliardi nel 2013 a 669 nel 2014.
Le attività non finanziarie, che comunque hanno un peso nettamente minore e che sono fondamentalmente rappresentate dai beni patrimoniali mobili e immobili, sono salite leggermente da 295 a quasi 300 miliardi.
Resta il fatto, ed è questo il punto, che tutte le attività statali alla fine del 2014 non valevano nemmeno 1.000 miliardi, quando invece le passività si attestavano a un valore ben oltre il doppio, 2.660 miliardi.
“Iniziamo a domare il mostro del debito pubblico”, ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan nella primavera del 2016.
Ci sarà ancora da lavorare duro, prima che sia troppo tardi.
N.d.R. E' già tardi...e da tempo pure...
I dati si riferiscono al: 2010-2014
Fonte: Ministero del Tesoro
E se vuoi un'altra iniezione di realtà... ecco qui....
La sabbia nella clessidra italiana.
........Oggi sul Corriere c’è un editoriale che ricorda a noi italiani perché stiamo inesorabilmente affondando, peraltro non da ieri.
Non sono concetti rivoluzionari né inediti: stranamente sono però assenti da sempre dal dibattito pubblico italiano, troppo assorbito a discettare di austerità che non esiste, di Germania cattiva, di uscite dall’euro che ci porteranno in paradiso senza passare dal via, ma anche di mance elettorali continue, fatte confortevolmente a deficit, senza che questa persistente festicciola fiscale produca risultati minimamente positivi.
Eppure, basterebbe osservare il comportamento di alcuni “canarini nella miniera” per rendersi conto di quanto la sabbia nella clessidra italiana stia scorrendo, inesorabilmente....
continua a leggere...
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