venerdì 29 gennaio 2016

Banzaiiiiiiiii! La più Grande Bolla Globale della storia umana fa un altro passo nel "territorio inesplorato"


Certo che se non ci fossero le Banche Centrali bisognerebbe inventarle...
Non appena le Borse Mondiali iniziano a correggere un po' troppo
ecco che sbuca fuori una Banca Centrale a sparare col bazooka ed arriva il rimbalzone...
Un giorno è la BCE con Draghi che promette di fare tutto quello che è in suo potere e di aumentare il QE...
Un altro giorno è la FED con la Yellen che tiene i tassi fermi e dice che guarderanno con molta attenzione alla situazione globale prima di tornare ad alzarli...
Ed oggi tocca alla BoJ che dopo essersi sparata un QE fenomenale e visto il suo scarso effetto sull'economia del Giappone e sui target d'inflazione...ecco che a sorpresa abbassa i tassi in negativo...dal Mondo ZIRP zero interest-rate policy al Mondo NIRP negative interest rate policy...
E naturalmente tutte le Borse festeggiano...pure la nostra.
Va detto però che gli effetti dei pompaggi delle Banche Centrali hanno durata sempre più breve.

Del resto mi sembra anche logico:
visto che i vari stimoli pubblici dell'Abenomics hanno stimolato ben poco e visto che la politica iper-espansiva della BoJ ha ottenuto ben poco...basta aumentare le DOSI no?
Come a dire...visto che quell'antibiotico non sta funzionando sai che faccio? Ne prendo tripla dose...logico no?
E la più Grande Bolla Globale della storia umana continua ad addentrarsi sempre di più in Territorio Inesplorato, in un'altra dimensione della finanza e dell'economia...

Passo la parola ad Intermarket&more
ABENOMICS: la BoJ sceglie la strada dei tassi negativi
Sembra ormai la mossa della disperazione. Kuroda, dopo i brutti dati sui consumi, mantiene il livello degli acquisti (80 trillioni di Yen) ma porta il tasso di riferimento a -0.1%. in altri termini, non sanno più che pesci pigliare per far salire il tasso inflazione…....................
.



Ormai l’Abenomics è diventato quasi una barzelletta.
Da sempre l’ho considerato un vero “esperimento di politica monetaria” vista la sua unicità e visto che la stessa BOJ, alla fine, non ha la più pallida idea di dove si andrà a finire....
......La BOJ sta espandendo oltremisura il suo bilancio con una costante e progressiva operatività , al fine di drogare l’economia, alla ricerca di un’effimera espansione che non c’è.
Il grafico qui sotto vi riassume per grandi linee il quadro della situazione.
a) Bilancio BOJ
b) Nikkei (che prima ci credeva e ora un po’ meno)
c) Tasso inflazione CPI


.....La Banca del Giappone ha sorpreso mercati ed economisti di tutto il mondo con la sua decisione di imporre una politica di tassi di interesse negativi.
La decisione choc ora mette pressione sulle altre banche centrali e in particolare quella americana, la quale da dicembre ha deciso di prendere una direzione completamente opposta. (WSI)........
Solo un paio di giorni fa in questo mio post Basta talebani&ultras! Almeno in economia cerchiamo di essere "laici" ed equilibrati
avevo preso proprio lo spunto del Giappone per dimostrare come essere talebani in economia/finanza non abbia senso:
....io non voglio assolutamente entrare nelle tifoserie ultras da curva nord vs. curva sud
no-euro vs. pro euro, deficit spending vs. austerity, neo-keynesiani vs. austriaci etc etc
ma solo cercare di controbilanciare un minimo le visioni estremiste
ed invitare tutti ad essere più elastici, razionali, equilibrati e "laici" ...almeno in economia...settore pragmatico per eccellenza... ;-)
Infatti non mi risulta che la Spagna sia tornata alla peseta o che abbia riacquistato la mitica sovranità monetaria...
eppure austerity o non austerity...va come un treno...e se la Cina continuerà a rallentare...andrà a finire che la Spagna crescerà più della Cina ;-) (nota: è una battuta...)
Spagna, il pil cresce del 3,2% nel 2015
Il PIL nel quarto trimestre è cresciuto dello 0,8% rispetto ai precedenti tre mesi
in ogni caso è interessante notare come la Spagna in un singolo trimestre cresca come FallitaGlia forse crescerà in tutto il 2015...;-)

Allo stesso tempo il Giappone
dotato della mitica sovranità monetaria, della sua valuta sovrana, della sua banca centrale, facendo svalutazioni competitive,
niente austerity ma facendo politiche monetarie ed economiche espansive a go-go,
facendo deficit a stecca ed accumulando un mostruoso 240% di debito\PIL
beh...diciamo che qualche problemuccio continua ad averlo e la BoJ alla disperata porta i tassi persino in negativo.

Ma vediamo l'analisi di Phastidio
così vi faccio ripetere da qualcun altro ed in modo più "dotto"
le stesse cose che affermo io da tempo...
Per la serie...
avete presente i no-euro talebani sovranisti che vi ripetono a macchinetta
"nell'eurozona non potendo svalutare il cambio allora si svalutano i salari"?
Beh diciamo che anche svalutando il cambio può accadere che si svalutino i salari....nel caso in cui la svalutazione competitiva non sia riuscita ad innescare una robusta Ripresa...
Se non è zuppa è ban bagnato...;-)

Il fallimento dell’Abenomics
28 gennaio 2016
Pubblicati oggi i dati sulle vendite al dettaglio giapponesi di dicembre, e non è un bel vedere.
Su base annua, la flessione è dell’1,1%.
Prosegue quindi la debolezza del consumatore giapponese, colpito da una insufficiente crescita delle retribuzioni rispetto alla crescita delle pressioni inflazionistiche indotte dalla reflazione causate soprattutto dal deprezzamento del cambio.
Un forte indizio del fallimento della Abenomics.
La reflazione indotta dal forte deprezzamento dello yen si è abbattuta su pensionati e lavoratori, riducendone il potere d’acquisto,
oltre che sulle piccole e medie imprese terziste dei grandi conglomerati, costrette a pagare molto di più le importazioni ed  incapaci di traslare questi maggiori oneri sulle grandi imprese committenti.
Il sollievo indotto dal recente rafforzamento del cambio dello yen (che resta incline a rivalutarsi nelle fasi di forte turbolenza dei mercati globali), oltre che dal crollo di prezzo delle materie prime, è servito solo in parte a migliorare la situazione, visto che nel frattempo il rallentamento cinese si è irradiato a tutta l’Asia.

Fallita la strategia del primo ministro Shinzo Abe di indurre una ripresa tale da innalzare in via permanente e robusta la paga-base dei lavoratori anziché limitarsi al solo bonus (che peraltro è riservato solo alla parte di lavoratori protetti, quelli delle grandi imprese), il paese non è riuscito nell’impresa di passare da un’inflazione da costi, causata dal deprezzamento del cambio, ad una da domanda, determinata dal vigore della ripresa.
La strategia di Abe non ha fatto i conti con la demografia e con la struttura del mercato giapponese del lavoro.
La prima pesa per l’elevata incidenza di pensionati che hanno visto eroso il proprio potere di acquisto; il secondo resta fortemente duale, con insider protetti ed outsider precari, con questi ultimi esclusi da benefici quali i bonus ed altre protezioni di welfare aziendale.
Ritenere che il solo deprezzamento del cambio potesse essere la scintilla in grado di avviare una forte ripresa dell’economia, e persino di innalzarne il potenziale, si è rivelato per quello che era: una sorta di voodoo economics.

Ora si attendono le prossime mosse della Bank of Japan, a partire dal meeting di domani, per capire se e come la banca centrale nipponica reagirà a condizioni finanziarie e monetarie che nelle ultime settimane si sono significativamente deteriorate, col mercato azionario che ha corretto di oltre il 20% (che per convenzione indica l’entrata in un mercato “orso”), aspettative inflazionistiche che stanno rapidamente ripiegando ed un cambio il cui rafforzamento sta per mettere a rischio i budget aziendali ed i programmi di investimento dell’anno.
Ma soprattutto, il Giappone indica al mondo che la politica monetaria da sola non basta ad uscire dal pantano, anche se non siete un paese sudamericano minato dal populismo o dei piccoli apprendisti stregoni italiani.
Ma questo lo avevamo intuito da tempo.
Insomma...come vi spiegavo nel mio post: Basta talebani&ultras! Almeno in economia cerchiamo di essere "laici" ed equilibrati
....L'economia NON è una scienza esatta...anzi...non è nemmeno una scienza
ma una pragmatica dove tutto è relativo, dove tutto è da valutare/calibrare/contestualizzare di caso in caso e che presenta solo qualche tratto comune/ripetitivo...quà e là.
Inoltre l'economia è un affare maledettamente complesso, multi-causale, pieno di variabili
e dunque assai poco prevedibile ed indirizzabile con strategie deterministiche,
tanto meno se con approccio talebano/ideologico che è cattivissimo consigliere nonché foriero di "fallimenti mitologici" .
Molto più spesso l'approccio "unilaterale talebano" non è nemmeno in buona fede ma viene venduto come la soluzione migliore, mentre effettivamente lo è solo per alcuni....i soliti noti...
In realtà esistono solo strategie economiche pragmatiche, elastiche, adattabili
e non verità assolute e manichee in stile il bene vs. il male come vi raccontano e vi semplificano.....
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