Guardate...
diventa sempre più difficile
fare informazione veramente indipendente ed a schiena dritta...
Infatti c'è sempre qualcuno che s'inalbera se anche solo vai a sfiorare il suo "orticello".
E su Malta c'è un "gruppuscolo" molto agguerrito made in Italy
che vede nell'arcipelago, ormai legato a triplo filo all'Eurozona,
un safe haven senza rischi...
un Paradiso dentro all'Inferno della UE
(il che è un vero e proprio controsenso anche solo semantico...).
Ieri nel mio post:
I tempi ormai sono quasi maturi: tra un po' la UE chiuderà la sua rete su Malta (in stile Cipro...) e pescherà tanti bei pesciolini...mi sono solo permesso di far notare come "Paradisi a regole speciali"
ma comunque dentro all'Eurozona
LOGICAMENTE ed in modo AUTO-EVIDENTE
siano più facilmente soggetti ad un improvviso "assedio" da parte della "Troika"
e dunque ad un possibile restringimento delle regole oggi favorevoli.
Soprattutto nel caso in cui una marea di italiani (e di stranieri)
si siano "rifugiati" a Malta
rendendo sempre più "succosa" la tentazione di "tirare su le reti" ....
("la festa" a Malta sta finendo...e persino l'immanicatissimo Lussemburgo è sotto assedio...tanto per capirci...).
Immediatamente su Facebook
da parte di "sedicenti esperti" su Malta
mi sono arrivati fior di insulti
"dici solo caxxate...sciocchezze...non sai nemmeno di cosa stai parlando...sei un cialtrone etc etc"
E poi la più bella
"se ci fossero pressioni da parte della UE .... i maltesi, che sono un popolo nazionalista e compatto, passerebbero subito alla sterlina scaricando l'euro"....
Ah ah ah!
E' dal 2004 che Malta firma trattati con la UE, ha adottato l'euro fin dal 2008, il sistema bancario locale ormai è sotto l'egida della UE e della BCE...
ma domani mattina, se solo i maltesi si scazzassero, ti passerebbero alla sterlina?
Ma per favore!.....Cerchiamo di essere seri....
Poi il gruppo dei "pirati talebani maltesi"
è passato direttamente agli insulti personali...
ma non ha senso perdere ulteriore tempo su questi fenomeni da "bullismo"...
(tra parentesi...la polemica paradossalmente non ha fatto altro che far decollare gli accessi al mio post che ha fatto il giro della rete ...mentre era in realtà solo un veloce flash/spunto di riflessione)
Vabbè la taglio qui...
a me non interessa tanto Malta ma il principio di base
che si ricollega sempre al principio di una visione non "da tifosi" ma di una visione equilibrata/razionale:
non ha senso pensare di mettersi "in protezione ed in salvo" puntando One Shot su una sola soluzione e per di più intra-UE ed Intra-Euro.
Ha senso INVECE ............................
.
sfruttare le facilitazioni che ti offre oggi Malta o che ti offrono altri soggetti
avendo però ben presente che tutto ha un timing
e che molto rapidamente le condizioni potrebbero cambiare in peggio
(facendo fare a Malta un balzo indietro di 10 anni in 3 mesi .... specularmente al balzo in avanti che gli hanno permesso di fare PRIMA...Come sempre il Timing è fondamentale...)
Dunque carpe diem pragmaticamente
ma senza fare i Talebani su Malta...dove sarebbe tutto perfetto e non ci sarebbe nessun rischio.
La migliore protezione si realizza
1. con soluzioni extra-euro, che presentano anch'esse rischi specifici (basta evidenziarli e non far finta che non esistano...)
2. ma soprattutto con strategia composita diversificata e non one shot del tipo "mi rifugio a Malta ed è tutto OK"...
(non a caso sto anche valutando, come "mossa complementare" insieme a tante altre, un investimento a Malta...Però non in modo talebano MA soprattutto implementato da persona di grande esperienza, competenza ed equilibrio).
Niente di più e niente di meno
Vi lascio con una breve rassegna che evidenzia le potenziali criticità di Malta (oltre agli evidenti PRO...): sono analisi scritte da varie fonti.
Io faccio sempre informazione competente, indipendente ed a schiena dritta...
che spesso anticipa i tempi...
poi fate vobis... ;-)
Ecco la nuova tendenza in atto per i prossimi anni...
Ocse, piano anti-evasione digitale: "Fine dei giochi"Con la decisione dell'OCSE .....la politica colpisce indirettamente i paradisi fiscali ed i paesi che avvantaggiano fiscalmente le multinazionali.
....L'Ecofin in programma domani, intanto, potrebbe varare un progetto di legge per lo scambio automatico di informazioni sugli accordi fiscali concessi dai governi alle multinazionali, proprio come previsto dall’Azione 5 del pacchetto Beps, sulla neutralizzazione degli effetti di accordi fra multinazionali e Paesi che abbiamo come conseguenza “regimi preferenziali”, quindi benefici eccessivi......
Se la decisione diventerà operativa (come sembra,...)
quale senso avrebbe mantenere una sede in Lussemburgo per una società se poi è costretta a tenere una sede fiscale in ogni paese in cui opera?
E i casinò online e le varie società "di comodo"? Avranno ancora convenienza a mantenere sede a Malta??.....;-)
(pensate ai potenziali contraccolpi sull'ormai iper-trofico sistema bancario maltese...8x rispetto al PIL...mmmmm...come dicevo ci vuole sempre il TIMING prima di tutto...)
Il caso Cipro è un monito per Malta e Lussemburgo
.....Serve, ad esempio, procedere con una disciplina comunitaria di risoluzione delle banche fallite, che specifichi la condivisione dell’onere tra le varie categorie di investitori.
Un percorso lungo, quello della unione bancaria, doloroso e pieno di incognite e ritorni alla casella di partenza, ma un percorso ineludibile.
In questo percorso verso un framework europeo di risoluzione delle banche fallite emerge anche una scomoda verità, per tutti i sostenitori della competizione fiscale entro un’unione economica e monetaria: non è ammissibile che singoli paesi possano fare ciò che credono con i propri sistemi bancari, a colpi di esenzioni d’imposta per attrarre capitali dal mondo.
O meglio, sarà possibile ma solo entro limiti dimensionali meno eclatanti di quelli ciprioti, e sapendo che chi investe in tali sistemi bancari sarà esposto a prendersi eventuali perdite catastrofiche: avrà cioè, come dicono efficacemente gli anglosassoni, “skin in the game“.
Si attendono quindi ricadute sui sistemi bancari lussemburghese e maltese, che dovranno correggere il proprio gigantismo rispetto alle dimensioni dell’economia nazionale. ............
Malta, l’ultimo paradiso fiscale Ue rischia deriva. E vende passaporti a ricchi russi
Le aliquote sulle società, ferme al 5% per i non residenti, continuano ad attirare capitali stranieri. Tanto che il sistema bancario dell'isola vale ormai otto volte il Pil.
Il pericolo è quello di diventare la terra promessa per il riciclo di capitali di oscura origine.
Sempre più tesi i rapporti con Bruxelles
Da destinazione prediletta per vacanze studio estive a terra promessa dell’offshore made in Ue....
...Dal 2004, però, il volto di Malta sta velocemente cambiando: una vera e propria trasformazione capillare dell’economia che dopo il crack di Cipro ha reso l’isola l’ultimo paradiso fiscale all’interno dell’Unione Europea.
...... dal 2004, anno dell’entrata nell’Unione Europea, hanno visto l’arrivo di massa degli investitori stranieri. Merito delle imposte, tra le più esigue dell’Ue al pari soltanto del Lussemburgo: le aliquote sulle società sono al 35%, e si riducono appena al 5% per i non residenti, mentre non esistono tasse di successione o patrimoniale.
Il sistema bancario vale 8 volte il Pil ....
....Sull’onda della sempre florida azienda dei casinò (a Malta hanno sede legale molte società di gioco d’azzardo on line) ecco quindi che il sistema bancario maltese si è gonfiato in pochi anni fino a diventare otto volte più grande del Pil, che nel 2013 non raggiungeva gli 8 miliardi di dollari.
Una cifra enorme che un anno fa aveva catalizzato l’attenzione del francese Le Monde. “Malta è il prossimo detonatore di una crisi Europea?” si chiedeva il quotidiano d’oltralpe.
“Ha delle somiglianze inquietanti con Cipro”, continuava il giornale riportando l’analisi dell’economista Alan Lemangnen.
Come dire che la prima banca che salta sull’isola trascina nel baratro le altre.
E toccherebbe poi all’Ue provare a salvare l’enorme sistema bancario locale.
......E anche negli ultimi dodici mesi gli investimenti stranieri in terra maltese non si sono fermati, soprattutto da parte dei non residenti, affascinati da quell’aliquota ferma al 5%.
Anche in quel campo però potrebbero presto arrivare novità. “Dal mio punto di vista sconsiglio gli strumenti societari che non corrispondano ad una reale operatività della struttura: i paesi d’origine si stanno muovendo a livello europeo”, dice a ilfattoquotidiano.it il tributarista Nicola Galleani.
I capitali esteri in terra maltese però continuano ad arrivare. .....
Passaporti in vendita per i ricchi -
Ma al di là delle incongruenze su questi temi e dello spauracchio di finire come Cipro, il vero pericolo per le finanze maltesi è un altro: diventare la terra promessa per il riciclo di capitali di oscura origine, provenienti soprattutto dalla Russia.
Un rischio a cui l’isola al centro del Mediterraneo presta il fianco: risale al febbraio scorso, infatti, la trovata del Governo maltese di mettere in vendita 1.800 passaporti al prezzo di 650mila euro.
Un’idea che ha sollevato i malumori ai piani alti di Bruxelles, dato che Malta avrebbe fatto cassa vendendo passaporti europei (con tutti i privilegi annessi) a facoltosi quanto sconosciuti personaggi esteri, attirati dalla favorevole condizione fiscale di un’isola all’interno dell’Unione Europea.
Unico requisito per potere acquistare la cittadinanza, l’investimento di 500mila euro in bond maltesi e immobili sull’isola: come dire che per diventare europei basta essere ricchi..............
Malta è la prossima bomba europea?.
L'analisi di Le Monde: l'isola rischia di diventare la nuova Cipro
Malta ha un sistema economico che sintetizza alcune tra le caratteristiche dei paradisi fiscali per eccellenza: c’è molta più ricchezza finanziaria rispetto al Pil prodotto dal paese. L’isola rischia di diventare la nuova Cipro?
MALTA COME CIPRO?
Le Monde scrive con preoccupazione del sistema finanziario di Malta che vede come un possibile focolaio di una nuova crisi del settore Europa.
Secondo uno studio Natixis diffuso il 30 aprile 2013, l’economista della banca francese Alan Lemangnen ha ravvisato analogie con il sistema bancario cipriota:
“Un’economia piccola ma aperta, l’isola si è sempre più specializzata nei servizi di intermediazione finanziaria diventando uno dei principali centri off-shore della zona euro”.
Il sistema bancario di Malta è secondo solo a quello del Lussemburgo in quanto a grandezza ma è otto volte più grande del prodotto interno lordo.
Nel 2012 era di 6,8 miliardi di euro: una cifra imponente che non può rientrare nei piani di salvataggio europei.
“Il sistema fiscale maltese ha attirato molti investitori esteri, non residenti, aumentati in modo progressivo dopo l’entrata di Malta nell’Unione Europea nel 2004″ ha detto Lemangnen.....
.....La questione è che nel caso di necessità di un aiuto di salvataggio europeo, “Malta si troverebbe nella stessa situazione di Cipro”.
Gli investitori esteri sono attirati dal sistema fiscale “accomodante” mentre le condizioni per le imprese del posto sono meno favorevoli: dal rapporto Natixis si legge che la tassazione media nel 2011 a Malta è stata del 22,7% contro il 38,6% di Francia, inoltre non si parla di tassazione di capitali in queste cifre.
L’assenza di trasparenza, del libero scambio delle informazioni rende, la tassazione bassa sui capitali rendono l’isola appetibile da chi cerca situazioni da paradiso fiscali: Malta è l’ultimo baluardo europeo degli evasori fiscali?
MALTA PARADISO FISCALE?
Malta si presenta come un paradiso che continua ad attirare l’Estero,
Le Monde ricorda che le banche fuori dall’Unione Europea occupano un posto rilevante a Cipro.
Dalla fine del 2012, le banche maltesi devono passare attraverso la supervisione dell’UE.
Sono passate attraverso questo severo controllo: Bank of Valletta, HSBC e CommBank Europe (filiale dell’australiana Commonwealth Bank).
Il Fondo Monetario Internazionale potrebbe considerare Malta non salvabile se non prende in considerazione i rischi che comporta il predominio delle banche estere......
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