Grazie..........Macondo era già un pauroso vortice di polvere e macerie, centrifugato dalla collera dell'uragano biblico,
quando Aureliano saltò undici pagine per non perder tempo con fatti fin troppo noti,
e cominciò a decifrare l'istante che stava vivendo,
e lo decifrava a mano a mano che lo viveva,
profetizzando sé stesso nell'atto di decifrare l'ultima pagina delle pergamene, come se si stesse vedendo in uno specchio parlante.
Allora saltò oltre per precorrere le predizioni e appurare la data e le circostanze della sua morte.
Tuttavia, prima di arrivare...............
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al verso finale, aveva già compreso che non sarebbe mai più uscito da quella stanza,
perché era previsto che "la città degli specchi (o degli specchietti) sarebbe stata spianata dal vento e bandita dalla memoria degli uomini nell'istante in cui Aureliano Babilonia avesse terminato di decifrare le pergamene,
e che tutto quello che vi era scritto era irripetibile da sempre e per sempre,
perché le stirpi condannate a cent'anni di solitudine
non avevano una seconda opportunità sulla terra.
FINE
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