Come vi dicevo...a parte qualche tenue sfumatura M5S...
il Quadro Strutturale di questa Italia Feudale, Corporativa ed in mano alla Casta
è SENZA SPERANZA
ergo chi può deve andarsene...
Ecco l'ultimo caso allucinante ed allucinogeno...
La SIAE (Società italiana autori editori), con presidente nientepopodimeno che Gino Paoli,
dopo una serata con 4 amici al Bar (di Portofino...),
accorgendosi che non avevavo più i soldi per pagare il conto...
si sono inventati la "rivalutazione" (anche da +500%) dell'equo compenso degli autori.
A tutti gli effetti si configura come una NUOVA e PESANTE TASSA
che, se verrà approvata, colpirà tutti gli strumenti high tech che abbiano una memoria d'archiviazione...
E non sono proprio noccioline...........
.
Eccone alcuni esempi:
....per tablet e smartphone 5,20 euro, per i decoder si può arrivare a 32,20 euro, per le chiavette Usb 10 centesimi per ogni Giga (fino a un max di 9 euro), per i
computer 6 euro, per gli hark disk esterni 12,88 euro.....
La bella pensata della SIAE si configura anche come un ulteriore e complicato "bizantinismo"in un paese già soffocato da 1000 lacci&lacciuoli.
Eccone un bell'esempio in puro stile "beckettiano":
....con alcune varianti singolari. La categoria cellulari è stata divisa
in due. Gli smartphone, per i quali la tassa sale da 90 centesimi a 5,20
euro. E i cellulari con i tasti (i modelli più vecchi insomma) per i
quali la tassa scende da 90 a 50 centesimi....
La bella pensata della SIAE si configura anche come una decisione presa con il timing più sbagliato e cazzuto possibile...
quando già l'IVA ti è salita al 22%, quando già siamo spremuti di tasse&balzelli come non mai, quando la crisi è nerissima, la deflazione salariale sempre più pesante ed i consumi in crollo verticale...
Anche se il Gino dice che 'sto balzello dovrebbero pagarlo i Produttori che sono delle multinazionali brutte e cattive...dunque Lui e la SIAE sarebbero dei crociati che stanno facendo addirittura i ns. interessi...
Chissà però i produttori su chi scaricheranno questo "sovraprezzo"....;-)
Chissà i possibili 200 milioni /anno di nuovo gettito potenziale
come faranno a venire equamente re-distribuiti ai vari piccoli autori "defraudati" da tutti noi che acquistiamo la loro opera ...ma che poi "ci permettiamo addirittura di farne una copia" qua è là ...su un ns. smartphone...o su una ns. penna USB etc etc
O piuttosto IL BOTTINO se lo spartiranno come sempre i soliti noti ?...;-)
Io, per esperienza diretta, so solo che la SIAE ha sempre ROTTO LE BALLE ai piccoli autori, con mille assurdità kafkiane...e solo di rado ha fatto veramente i LORO interessi...
mentre per i BIG o per loro stessi...la SIAE è sempre stata molto generosa.
Ma forse sono troppo malevolo: magari...grazie a Gino Paoli&soci, mi arriverà un bel B.B. da 1 euro e 22 centesimi quando qualcuno si copierà un articolo del mio blog sul suo smartphone....;-)
Certo che ne hanno di fantasia
nel trovare giustificazioni per spremere sempre di più noi tutti cittadini-limoni...
.........Ma cosa andiamo a pagare con questa nuova tassa?
Si tratta della
rideterminazione dei compensi per copia privata.
Il protagonista di
questa decisione è la Siae (Società italiana autori editori): la tassa
ci dà infatti il “diritto” di effettuare una copia personale di
registrazioni tutelate dal diritto d’autore.
In pratica, si paga una
tassa per avere la possibilità di copiare prodotti di cui siamo già
legittimi proprietari (come ad esempio passare le canzoni di un cd che
abbiamo comprato in un negozio su un lettore mp3).
L’autore, questo il
ragionamento della Siae, non ottiene un guadagno per quella copia
ulteriore della sua opera, che viene però compensato da questa tassa.
Dettaglio importante: non si sa ancora come verranno distribuiti gli
importi di questa imposta tra i destinatari finali, ovvero gli autori.....
Il problema è che, in questa Italia Feudale, è un continuo assalto ai portafogli dei cittadini
da parte di ogni Corporazione che pensa solo a se stessa...
al suo ortus conclusus, al suo particulare (fin dai tempi del Guicciardini...)
Alla SIAE mancavano un po' di soldini e dunque vai d'invenzione "mascherata" per pelarci ulteriormente....
E poi ABI, ANIA, API, Confindustria, CIGL-CISL-UIL, INPS, INAIL etc etc
E magari domani toccherà al sindacato dei restauratori museali inventarsi qualche nuovo balzello...che so io....sull'usura dei reperti quando ci scappa uno starnuto...per poi proporlo e farselo "timbrare" dal Governo della Casta (previo accordo sulla fattibilità e sulla percentuale da spartirsi...).
Oppure toccherà all'associazione dei "tiratori scelti ciechi" inventarsi un balzello per pagarsi un paio di occhiali a testa...
Oppure toccherà all'associazione dei discendenti dei veterani garibaldini chiedere un balzello perchè i loro cimeli, ovvero le Camicie Rosse dei loro bis-nonni, si sono stinte e vanno ri-colorate...
E così via....
Ma perchè allora non fare una bella tassa da accorpare alla ex-TARSU ora TARES o come cazzo si chiama...per lo smaltimento delle batterie degli smartphone e dei Notebook?
Ma perchè allora non fare una bella tassa sulla luminosità degli schermi LCD che affaticano la vista dei consumers ed aumentano il consumo dei colliri?
Insomma...
le scuse che si possono trovare per incrementare ulteriormente la spremitura sono molte e fantasiose ...
ma la risposta è sempre UNA SOLA:
VAFFANCULO! IO NON CI STO PIU'....
E ME NE VADO...
LASCIANDOVI MARCIRE
E LASCIANDO I PARASSITI SEMPRE PIU' SENZA OSSIGENO....
Ma la cosa più assurda
è tassare a raffica e senza distinzione alcuna....
Per esempio...
io sul mio smartphone, che uso solo per lavoro e non per ascoltare Lady Gaga con le cuffiette, non ho nemmeno un mp3...e dunque?
Se uno vuole ri-determinare l'equo compenso degli autori che si "disperderebbe" nelle copie private in forma elettronica....
non lo fa AUMENTANDO INDISTINTAMENTE la TASSA sul semplice STRUMENTO che potrebbe contenere "il prodotto d'autore" (e magari non lo contiene...)
ma lo fa aumentando l'imposta sull'acquisto del prodotto d'autore. Stop.
E se il mercato non lo tollera più, cazzi tuoi! I tempi cambiano...
Oppure si vuole fare una "lotta mascherata", sommaria e ben poco equa alla Pirateria Informatica facendo pagare indistintamente CHIUNQUE possegga una periferica High Tech dotata di archivio di massa?
Ma tanto sono solo masturbazioni mentali....
Alla fin fine si cercano solo SCUSE FITTIZIE per ULTERIORI balzelli, tasse, spremiture...per poi dividersi la torta e pasteggiare sulla CARCASSA di questa Italia sempre più allo stremo...
Eravamo 4 amici al Bar che volevano cambiare il Mondo...
Sì sì...okkey...ciao Gino...ciao ciao....
Io il Mondo vado a cambiarLo ALTROVE
e non certo in questa ItaGlia Marcia&Feudale...
nella quale l'aria puzza sempre più di Mxxxx...diventando sempre più IRRESPIRABILE...
La nuova tassa sugli smartphone
Yahoo Finanza - lun 3 feb 2014 12:30 CET
Una nuova tassa sta per colpire i consumi hi-tech degli italiani. Non si salva niente: laptop, computer, hard disk, chiavette Usb, decoder. E ovviamente smartphone e tablet. In pratica qualunque dispositivo che contenga un archivio. Le cifre non sono da poco, per tablet e smartphone sono 5,20 euro, per i decoder (da 400 Gb di memoria interna) si può arrivare a 32,20 euro. Per le chiavette Usb pagheremo 10 centesimi per ogni Giga (fino a un massimo di 9 euro), per i computer 6 euro, per gli hark disk esterni 12,88 euro. Aumenti che vanno a incidere anche sull’Iva, arrivata nel frattempo al 22%. Insomma, un bel colpo per gli appassionati di tecnologie. Al momento il balzello non è ancora effettivo, l’ultima parola sarà del ministro di Beni, Attività culturali e Turismo Massimo Bray, che sta ascoltando i vari attori di questa faccenda, e forse aspetta di capire che tipo di riscontro avrà nell’opinione pubblica (vedi l’inciampo di un mese fa sulla Web Tax).
Ma cosa andiamo a pagare con questa nuova tassa? Si tratta della rideterminazione dei compensi per copia privata. Il protagonista di questa decisione è la Siae (Società italiana autori editori): la tassa ci dà infatti il “diritto” di effettuare una copia personale di registrazioni tutelate dal diritto d’autore. In pratica, si paga una tassa per avere la possibilità di copiare prodotti di cui siamo già legittimi proprietari (come ad esempio passare le canzoni di un cd che abbiamo comprato in un negozio su un lettore mp3). L’autore, questo il ragionamento della Siae, non ottiene un guadagno per quella copia ulteriore della sua opera, che viene però compensato da questa tassa. Dettaglio importante: non si sa ancora come verranno distribuiti gli importi di questa imposta tra i destinatari finali, ovvero gli autori.
L’imposta, in verità, già esisteva, ma con una modulazione completamente diversa. Ad esempio, fino ad oggi pagavamo 90 centesimi sui cellulari, niente sui tablet. Un aumento che in alcuni casi quindi supera il 500%. Ma con alcune varianti singolari. La categoria cellulari è stata divisa in due. Gli smartphone, per i quali la tassa sale da 90 centesimi a 5,20 euro. E i cellulari con i tasti (i modelli più vecchi insomma) per i quali la tassa scende da 90 a 50 centesimi. A prevedere l’adeguamento della tassa era un Decreto del 2009, ma già le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra per questo incremento che giudicano sproporzionato. Secondo i calcoli fatti dai media (ad esempio dal Corriere) risulta che la tassa frutterà circa 200 milioni di euro solo nel 2014.
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