Buona riflessione.
Aggiungo solo che, oltre a parametri percentuali quantitativi, la spesa pubblica va valutata anche su parametri qualitativi.
Ed anche in questo caso corre un brivido gelido lungo la schiena...: in Italia siamo al Top delle Classifiche (negative...) nel buttare soldi pubblici nel cesso e/o nel gestirli in modo INEFFICIENTE che manco in Uganda...e/o nel rubarli a man bassa...
Eppure la maggioranza degli Italiani continua a ritenere che la spesa pubblica sia cosa buona, a prescindere....anche dalla legge di gravità...
E comunque...tutta la colpa al massimo è degli evasori, della "bassa" tassazione delle rendite finanziarie (leggi "risparmi"), di chi ha prodotto ricchezza perchè più bravo ed intraprendente (mentre qui è visto dalla maggioranza come un ladro) e così via...
Una Battaglia Comune: Il Tetto della Spesa Pubblica al 40% sul PIL Nella Costituzione
...La battaglia storica di Rischio Calcolato su cosa non vada nell’economia italiana NON è quella sul sistema valutario adottato, ma piuttosto come e da chi viene gestita una economia dato un certo regime. Ci sono due categorie di soggetti che indicano il ritorno alla lira e alla sovranità monetaria come soluzione necessaria per tornare a crescere e avere di nuovo un futuro:
- Chi pensa che la politica monetaria da sola possa portare al sol dell’avvenire, lavoro, pane, ricchezza per tutti. A questi soggetti non abbiamo nulla da dire, sono dei poveri Bimbominkia (della MMT).....
- Chi pensa che il ritorno alla lira e alla sovranità monetaria sia un passo necessario ma non sufficiente e che comunque (anche restando nell’Euro) sia necessario riportare la quantità di spesa pubblica sul PIL ad un livello compatibile con qualsiasi ipotesi di crescita economica.
E’ necessario un taglio della spesa pubblica* di 200 miliardi di euro all’anno per riavere un futuro. .............................
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Prima di proseguire nell’articolo vorrei che rileggeste queste poche righe scritte da Antonio Martino:
*spesa totale di tutte le amministrazioni pubbliche secondo la classificazione fatta dalla Banca d’Italia.
dal Blog di Antonio Martino (verso la bancarotta):
……I nostri problemi non sono la patologia accidentale di un sistema di trasferimenti sano ma l’esito fisiologico, prevedibile e previsto, di un sistema sbagliato.Ci sono dodici punti di PIL di troppo che vengono intermediati (N.d.R. e pure intermediati MOLTO MALE) dallo stato.
Pensare che si possa crescere quando lo Stato e le altre amministrazioni pubbliche assorbono oltre il 51% del reddito nazionale è semplicemente donchisciottesco e del tutto irrealistico.
Mai nessun paese al mondo ha avuto uno sviluppo sostenuto quando la spesa pubblica supera il 40% del reddito nazionale.
La Svizzera è quasi priva di risorse naturali, non ha una popolazione omogenea, avendo lingue nazionali, religioni ed etnie diverse, eppure è il paese più ricco in Europa.
Perché?
E’ l’unico paese europeo nel quale la spesa pubblica non supera il 35% del pil e ha un federalismo cantonale vero, non l’orrendo scimmiottamento che ne abbiamo perpetrato in Italia, dove vengono considerati enti locali la Lombardia e la Sicilia, rispettivamente con 9,5 e 5 milioni di abitanti.
La Confederazione Elvetica, con sette milioni di abitanti, ha ben ventisei canoni autonomi. Quello è vero federalismo, il nostro non lo è……..
Sono 200 miliardi di euro che vanno lasciati nella disponibilità di imprese e cittadini italiani per tornare ad essere un paese in cui vale la pena di vivere.
50 miliardi servono per arrivare al pareggio di biliancio,
150 devono essere utilizzati per un taglio feroce alla pressione fiscale.
Fatto questo, l’economia e la società italiana smetterà di regredire e tornerà a crescere.
Il debito pubblico non sarà più un problema.
Per adesso può bastare, a mio personale giudizio se lo Stato Italiano tornasse ad spendere al massimo il 40% del Prodotto Interno Lordo come negli anni settanta, non avrebbe più molta importanza rimanere all’interno della moneta unica o tornare alla lira.
O quanto meno la scelta potrebbe essere fatta da una posizione di forza e non da un punto di partenza di estrema debolezza.
Per questa ragione penso che debba essere fatta una battaglia politica decisiva per far scrivere nella costituzione il principio del tetto della Spesa Pubblica (di tutte le amministrazioni pubbliche) rispetto al PIL, con una norma transitoria che imponga la riduzione della spesa attuale (circa 52% sul PIL ) dell’1% sul PIL ogni singolo anno fino al raggiungimento della soglia del 40%.
E penso anche che questa sia una battaglia comune a prescindere da come la si pensi sulla questione della sovranità monetaria.
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Concludo io:
In Italia
il Sistema Pubblico funziona sempre peggio ed è sempre meno efficiente
ed allo stesso tempo il Sistema Privato non ha più senso, perchè mediamente non ci sono più le condizioni per produrre ed accumulare ricchezza, in primis a causa dell'enorme trasferimento di ricchezza dal privato verso il Moloch Pubblico di cui sopra.
Insomma...
in un Mondo ormai globalizzato ed iper-competitivo, l'Italia non riesce più a produrre sufficiente CICCIA per mantenere ancora tutte le sue inefficienze, tutta la sua corruzione, tutto il suo assistenzialismo diffuso, tutti i suoi squilibri (Nord vs. Centro-Sud) etc
ed i NODI STANNO VENENDO AL PETTINE, tutti insieme...
Ci torneremo sopra per rifletterci.
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