Mentre l'economia italiana continua ad andare sempre più a fondo e mentre la Crisi italiana ormai è peggiore che nel 1929...
intanto nel mondo extra-terrestre dei Mercati, della Finanza, delle Banche Centrali e della Speculazione
continuano a giocare ai videogiochi ed al Moral Hazard...
tanto hai sempre una Banca centrale che ti para il culo
e, se non dovesse bastare, si passerà ai prelievi forzosi ed alle patrimoniali...
Italia: prelievo forzoso in arrivo
Crisi: Draghi, mercati finanziari migliorati piu' di economia realeLe Banche italiane imbottite di LTRO della BCE e "protette" dal Bazooka-OMT di Draghi continuano a ricomprarsi Debito Italiano ed allo stesso tempo non erogano una cippa di credito all'economia reale
Confindustria, l'Italia è in emergenza liquidità
...è in corso la terza ondata di credit-crunch, dopo quelle del 2007-2009 e del 2011-2012....
Draghi avverte le banche: «Grave non prestino a tassi ragionevoli»
Le Banche straniere sono a caccia di un minimo di rendimento in questo Mondo pieno di liquidità (vedi ultima mossa della BoJ) e dunque arrotondano i loro PF con una manciata di BTP, per alzare il rendimento medio.
Se una BoJ-farfalla-gigante sbatte le ali a Tokyo...crea uno Tsunami che ti fa salire anche BTP, OAT&Canistracci Oil...Infine gli Italioti Cerebrolesi che guardano solo i Tiggì e che leggono solo i giornaletti...comprano BTP Italia, giocando alla BTP-Roulette-Russa senza nemmeno esserne consapevoli...
(diverso è se lo fai consapevolmente per TRADING speculativo ad alto beta, come spiego da secoli).
Mentre i BTP-Italia fanno IL TUTTO ESAURITO
allo stesso tempo la CRISI in Italia sta mordendo più che nel 1929...
e risollevarsi da Crisi così profonde che lasciano profonde cicatrici
non è impresa facile nè tantomeno rapida.......
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La CGIA fa un interessante confronto, pur con tutti i limiti del caso e le differenze storico-socio-economiche.
Crisi, Cgia: Effetti più pesanti di quelli del '29
Roma, 13 apr. (LaPresse) -
Gli effetti negativi della crisi economica che stiamo vivendo in questi ultimi anni sono più pesanti di quelli registrati negli anni Trenta.
A dirlo è la Cgia di Mestre che ha messo a confronto l'andamento di alcuni indicatori economici censiti nei periodi 1929-1934 e 2007-2012.
Dai dati emerge che a livello aggregato la ricchezza prodotta dal Paese al netto dell'inflazione durante la grande depressione del 1929 diminuì del 5,1%.
Tra il 2007 e il 2012 la contrazione è stata del 6,9%.
Per quanto riguarda il Pil pro capite, negli anni '30 scese dell'8,6%, mentre negli ultimi anni la contrazione è stata del 9,4%.
Effetti più negativi rispetto alla Grande depressione anche negli investimenti: tra il 1929 e il 1934 la contrazione fu del 12,8%, mentre tra il 2007 e il 2012 il calo è stato del 27,6%, più del doppio rispetto a quanto accaduto 80 anni fa.
Si salvano soltanto i consumi: negli anni '30 la caduta fu del -9,4%, mentre negli ultimi anni la diminuzione è stata del 5%.
....In questa analisi, ricorda la Cgia, sono stati presi in esame gli unici indicatori che potevano essere confrontati.
Nonostante i numeri mettano in evidenza le difficoltà di questi ultimi tempi, non va dimenticato che negli anni Trenta la durata media della vita, la mortalità infantile, il livello di istruzione, le condizioni abitative, quelle igienico/sanitarie e la ricchezza media delle famiglie non erano minimamente paragonabili a quelle attuali.......
“Monti ha depresso l’Italia”
........A questo confronto cupo, aggiungo due elementi che, purtroppo, lo rendono ancora più cupo. Nel 1929 la crisi colpì di più il resto dell’Europa e gli Usa che l’Italia.
Ora accade l’opposto.
Infatti nella media dei 27 Stati dell’Unione europea la caduta del Pil, dal 2007, è solo dell’1%
....D’altra parte mentre nel 1934 l’Italia ebbe un declino del Pil dello 0,4 % e poi ci fu una risalita, noi nel 2012 abbiamo avuto una diminuzione del Pil del 2,4%, con un aumento della disoccupazione dall’8,5 all’11,5%. E quest’anno siamo ancora in recessione, con una flessione che si prevedeva dell’1,1-1,4%.
Essa, ora, si sta aggravando, dato il clima di incertezza economica.
E anche in questo caso, il confronto con gli altri Stati europei, mostra che siamo noi la pecora nera.
....La ragione per cui la crisi è molto più tenue nel resto dell’Europa che in Italia è che gli altri Stati hanno un governo, che contrasta l’onda negativa.
E imprese, banche, mercati finanziari, altrove, hanno ripreso a investire, grazie anche alla enorme liquidità finanziaria che stanno mettendo sul mercato la Banca centrale degli Usa e del Giappone.
....Chi può desiderare di fare investimenti impegnativi in Italia in questo situazione?
La sola cosa che può attualmente interessare agli operatori internazionali nei riguardi dell’Italia è l’acquisto a prezzo di saldo di imprese che boccheggiano
.... L’irresponsabilità verso l’Italia che stanno assumendo i politici, che antepongono i calcoli di partito e di corrente all’interesse nazionale, ci fa rimpiangere persino il ’29.
Italia vive peggiore crisi della storiaCome spiegavo, la PRIORITA' NUMERO 1 è una sola...
Il dramma della doppia recessione (o double dip) che sta vivendo l’Italia continua a fare danni ogni giorno di più, tanto che ormai si può parlare della crisi peggiore della storia.
Secondo Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel e vicepresidente del Centro studi di Confindustria, l’Italia sta vivendo la peggiore crisi economica dal secondo dopoguerra, ma era in crisi già primo dello scoppio della crisi.
Il pil è diminuito di oltre l’8% dal 2007 a oggi,
i consumi sono tornati ai livelli del ’97,
70mila aziende manifatturiere hanno chiuso i battenti.
Ma non finisce qui. I numeri sono inquietanti anche attraverso altre letture.
La disoccupazione ha raggiunto livelli record, con la perdita di 1,4 milioni di posti di lavoro,
la produzione industriale è diminuita di un quarto dal 2008,
il potere d’acquisto delle famiglie è su livelli minimi
e la propensione al risparmio è sui livelli più bassi dal 1990.
Inoltre, le compravendite di case sono tornate ai livelli degli anni ’80.
► DEBITO PUBBLICO RESTA SOPRA 2.000 MILIARDI A FEBBRAIO 2013
La crescita in Italia si è fermata nei primi anni Duemila.
Il paese ha perso terreno in termini di produttività, competitività, innovazione e conoscenza, mentre altri paesi emergenti crescevano a ritmi impressionanti.
Dopo la crescita dello 0,4% medio annuo nel decennio concluso nel 2010, le proiezioni attuali sono di una crescita zero al 2020 e di unacrescita dello 0,5% al 2030: si tratta di ritmi talmente negativi che non si vedevano dal decennio 1910-1920.
C’è la necessità impellentee di fermare il declino, partendo innanzitutto dalla risoluzione della crisi politico-istituzionale.
Il tempo stringe, bisogna far presto per evitare il baratro.
ma nel contesto attuale è INAPPLICABILE
ERGO...se il contesto non cambia = Italia Kaputt!
L'Italia è IMMANCABILMENTE morta&defunta se non DIMEZZA LA PRESSIONE FISCALE. Tutti gli altri discorsi sono solo PUGNETTE...
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