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SULLA CONFISCA DEI CONTI CORRENTI A CIPRO
Cipro, la folla sventa una rapina! Ma 7 indizi preoccupano l’Italia
di LEONARDO FACCO
Sulla scorta della brutta aria che tirava per le strade di Cipro, il parlamento isolano ha deciso di respingere al mittente (almeno per ora) l’idea di fottere ai correntisti delle banche locali il 6,75% per i depositi tra 20.000 e 100.000 euro e il 9,9% per quelli superiori Nessun prelievo forzoso – come da emendamento dell’ultima ora – per quelli con il saldo sotto i 20.000 euro. La folla imbestialita ha sventata una rapina bella e buona insomma.
Un buon segno? Dipende, se non fosse che questa idea balzana pare affascinare anche il partito dei Verdi della Nuova Zelanda, che vorrebbe applicare una medicina simile (leggasi ladrocinio) per salvare le proprie banche.
Al netto di come si evolveranno i fatti, la notizia ha allarmato, e fatto discutere, parecchia gente. Dacché, un po’ tutti dalle nostre parti han cominciato a chiedersi: quando toccherà all’Italia? Vorrei provare a rispondere a questa domanda con un elenco di indizi.
1- L’Italia – nelle ultime posizioni di quasi tutte le classifiche economiche – in materia di rapina ha anticipato di 21 anni il governo cipriota. Un tale Giuliano Amato, che ciuccia dalle tasche di Pantalone 31.000 euro di pensioni varie al mese, quando sedeva alla presidenza del Consiglio decise, nottetempo e retroattivamente, di entrare nelle banche di tutta Italia per fottere il 6 per mille di quanto depositato da ogni correntista.
2- Da quando è ufficialmente saltata per aria “Lehman Brother’s” (che ha innescato la crisi vera, quella dei debiti sovrani), è iniziata una gigantesca campagna diffamatoria nei confronti dell’evasione fiscale. Il tentativo, riuscito, era quello di nascondere le malefatte dei governi dietro ad un paravento fittizio di improbabili nemici del popolo per aizzare la guerra del tutti contro tutti, che tanto fa comodo a chi detiene il potere e tassa indiscriminatamente.
3- Con l’immane fandonia di salvare l’Italia, il governo Monti (sorretto da destra-centro-sinistra) ha introdotto e/o rafforzato, cito a memoria, “spesometro”, “redditometro”, “Serpico”, “Studi di settore”. Di più: per non farsi mancare nulla ha fatto strame dello statuto del contribuente ed ha portato la pressione fiscale media oltre il 70%..........................
4- Monti, con l’approvazione dei parassiti che hanno sostenuto il suo gabinetto, ha continuato l’opera che iniziò il duo Visco-Prodi per limitare l’uso del contante, portando il limite a 999 euro. Bersani, candidato in pectore alla presidenza del Consiglio, ha già proposto che quella soglia va abbassata e portata a 300 euro. Milena Gabanelli – che di economia ne sa quanto il sottoscritto di fissione nucleare, una beata fava – vorrebbe abolire l’uso del contante tout court. Ora, giusto per rinfrescarvi le idee vorrei mettervi al corrente che il taglieggiamento messo in atto a Nicosia rende chiarissimo il motivo per cui la casta ci tiene tanto a vedere abolito il cash!
5- Giuliano Amato, sempre lui, scrisse un paio di anni fa sul Corriere della Sera un editoriale in cui propose quanto segue: si faccia una patrimoniale una-tantum da 30.000 euro per ciascun italiano, in questo modo il debito pubblico verrebbe ridotto dal 120% all’80%, permettendo al paese di guardare al futuro. Mancava poco che gli consegnassero il Nobel.
6- Mauro Meneghini, su queste colonne, due giorni fa ha scritto un dettagliato articolo in cui evidenziava come la Bce avesse già approntato uno studio per dimostrare che gli “italiani sono ricchi il doppio dei tedeschi” e che, quindi, la scelta di una imposta patrimoniale da appioppare sulle spalle dei contribuenti tricoloriti non sarebbe sgradita come soluzione.
7- Ieri, Il chief economist di Commerzbank, Jörg Krämer, ha sottolineato che la mediana dei patrimoni italiani è pari a 164.000 euro, mentre per esempio nell’economia più in salute dell’Austria è di circa 76.000 euro. Questo significa – repetita juvant – che in Italia, in teoria, con un’aliquota del 15% sul patrimonio la crisi del debito potrebbe rientrare. Basti pensare che i beni netti degli italiani sono equivalenti al 173% del Pil, paragonati al 124% della Germania.
Solitamente, basterebbero 3 indizi per fare una prova. Da un paio di giorni, però, tutti gli “opinion maker” del regime dell’informazione italica si pongono questa demenziale domanda: non sarebbe il caso di fare presto un governo per evitare un prelievo a mo’ di Cipro? Probabilmente, sarebbe il caso di spiegare loro che a Cipro è successo quel che è successo proprio perché esiste un governo che ha accettato – prima che le piazze si rivoltassero – i diktat di troike varie e Unione europea – , di aggredire arbitrariamente, e a cuor leggero, la proprietà altrui, rubando impunemente il frutto del loro lavoro dai loro conti bancari.
Vi porgo io una domanda a questo punto: ma davvero lo Stato siamo noi? Chi pensa che la risposta debba essere sì, provi a chiedersi se mai ruberebbe a sé stesso. Vittorio Alfieri scrivendo “Della Tirannide” affermò: “Qualunque governo che può manovrare a proprio piacimento le leggi o anche raggirarle è tiranno: quindi in generale ogni forma di organizzazione statale lo è”! E per il governo (o tiranno) la rapina è uno stile di vita che tanto si confà a quel gruppuscolo di uomini (gli eletti, o banda di briganti) la cui moralità è un gradino sotto quella di un pedofilo! Cipro e il super-governo europeo hanno confermato la massima di cui sopra, confermando che lo Stato è nient’altro che crimine organizzato.
Democraticamente però…!
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Sulla scorta della brutta aria che tirava per le strade di Cipro, il parlamento isolano ha deciso di respingere al mittente (almeno per ora) l’idea di fottere ai correntisti delle banche locali il 6,75% per i depositi tra 20.000 e 100.000 euro e il 9,9% per quelli superiori Nessun prelievo forzoso – come da emendamento dell’ultima ora – per quelli con il saldo sotto i 20.000 euro. La folla imbestialita ha sventata una rapina bella e buona insomma.
Un buon segno? Dipende, se non fosse che questa idea balzana pare affascinare anche il partito dei Verdi della Nuova Zelanda, che vorrebbe applicare una medicina simile (leggasi ladrocinio) per salvare le proprie banche.
Al netto di come si evolveranno i fatti, la notizia ha allarmato, e fatto discutere, parecchia gente. Dacché, un po’ tutti dalle nostre parti han cominciato a chiedersi: quando toccherà all’Italia? Vorrei provare a rispondere a questa domanda con un elenco di indizi.
1- L’Italia – nelle ultime posizioni di quasi tutte le classifiche economiche – in materia di rapina ha anticipato di 21 anni il governo cipriota. Un tale Giuliano Amato, che ciuccia dalle tasche di Pantalone 31.000 euro di pensioni varie al mese, quando sedeva alla presidenza del Consiglio decise, nottetempo e retroattivamente, di entrare nelle banche di tutta Italia per fottere il 6 per mille di quanto depositato da ogni correntista.
2- Da quando è ufficialmente saltata per aria “Lehman Brother’s” (che ha innescato la crisi vera, quella dei debiti sovrani), è iniziata una gigantesca campagna diffamatoria nei confronti dell’evasione fiscale. Il tentativo, riuscito, era quello di nascondere le malefatte dei governi dietro ad un paravento fittizio di improbabili nemici del popolo per aizzare la guerra del tutti contro tutti, che tanto fa comodo a chi detiene il potere e tassa indiscriminatamente.
3- Con l’immane fandonia di salvare l’Italia, il governo Monti (sorretto da destra-centro-sinistra) ha introdotto e/o rafforzato, cito a memoria, “spesometro”, “redditometro”, “Serpico”, “Studi di settore”. Di più: per non farsi mancare nulla ha fatto strame dello statuto del contribuente ed ha portato la pressione fiscale media oltre il 70%..........................
4- Monti, con l’approvazione dei parassiti che hanno sostenuto il suo gabinetto, ha continuato l’opera che iniziò il duo Visco-Prodi per limitare l’uso del contante, portando il limite a 999 euro. Bersani, candidato in pectore alla presidenza del Consiglio, ha già proposto che quella soglia va abbassata e portata a 300 euro. Milena Gabanelli – che di economia ne sa quanto il sottoscritto di fissione nucleare, una beata fava – vorrebbe abolire l’uso del contante tout court. Ora, giusto per rinfrescarvi le idee vorrei mettervi al corrente che il taglieggiamento messo in atto a Nicosia rende chiarissimo il motivo per cui la casta ci tiene tanto a vedere abolito il cash!
5- Giuliano Amato, sempre lui, scrisse un paio di anni fa sul Corriere della Sera un editoriale in cui propose quanto segue: si faccia una patrimoniale una-tantum da 30.000 euro per ciascun italiano, in questo modo il debito pubblico verrebbe ridotto dal 120% all’80%, permettendo al paese di guardare al futuro. Mancava poco che gli consegnassero il Nobel.
6- Mauro Meneghini, su queste colonne, due giorni fa ha scritto un dettagliato articolo in cui evidenziava come la Bce avesse già approntato uno studio per dimostrare che gli “italiani sono ricchi il doppio dei tedeschi” e che, quindi, la scelta di una imposta patrimoniale da appioppare sulle spalle dei contribuenti tricoloriti non sarebbe sgradita come soluzione.
7- Ieri, Il chief economist di Commerzbank, Jörg Krämer, ha sottolineato che la mediana dei patrimoni italiani è pari a 164.000 euro, mentre per esempio nell’economia più in salute dell’Austria è di circa 76.000 euro. Questo significa – repetita juvant – che in Italia, in teoria, con un’aliquota del 15% sul patrimonio la crisi del debito potrebbe rientrare. Basti pensare che i beni netti degli italiani sono equivalenti al 173% del Pil, paragonati al 124% della Germania.
Solitamente, basterebbero 3 indizi per fare una prova. Da un paio di giorni, però, tutti gli “opinion maker” del regime dell’informazione italica si pongono questa demenziale domanda: non sarebbe il caso di fare presto un governo per evitare un prelievo a mo’ di Cipro? Probabilmente, sarebbe il caso di spiegare loro che a Cipro è successo quel che è successo proprio perché esiste un governo che ha accettato – prima che le piazze si rivoltassero – i diktat di troike varie e Unione europea – , di aggredire arbitrariamente, e a cuor leggero, la proprietà altrui, rubando impunemente il frutto del loro lavoro dai loro conti bancari.
Vi porgo io una domanda a questo punto: ma davvero lo Stato siamo noi? Chi pensa che la risposta debba essere sì, provi a chiedersi se mai ruberebbe a sé stesso. Vittorio Alfieri scrivendo “Della Tirannide” affermò: “Qualunque governo che può manovrare a proprio piacimento le leggi o anche raggirarle è tiranno: quindi in generale ogni forma di organizzazione statale lo è”! E per il governo (o tiranno) la rapina è uno stile di vita che tanto si confà a quel gruppuscolo di uomini (gli eletti, o banda di briganti) la cui moralità è un gradino sotto quella di un pedofilo! Cipro e il super-governo europeo hanno confermato la massima di cui sopra, confermando che lo Stato è nient’altro che crimine organizzato.
Democraticamente però…!
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