Conta piuttosto la media dei rendimenti dei titoli di stato che man mano emettiamo sul mercato.
Ma tant'è....
una stima a spanne la possiamo fare e credo possa essere utile, così ciascuno potrà farsi i suoi conticini e le sue considerazioni:
....100 basis point di differenziale in meno tra Bund e Btp — calcola Banca d’Italia — regalano all’Italia 3,1 miliardi di risparmi sul servizio del debito il primo anno, 6,2 il secondo e 8 il terzo...Dunque, considerando una discesa dello spread di circa 200pt (non prendo come riferimento i picchi sopra 500pt di spread ma una media),
saremmo in condizione di risparmiare (se la luna di miele dei mercati con l'Italia durerà...)...........
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L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE NON GODE DEL PRIVILEGIO DEI SUSSIDI STATALI.
CARI LETTORI, PRIMA DI CONTINUARE A LEGGERE IL POST, FATE LA VOSTRA PARTE: CLICCATE SUI DUE VIDEO PUBBLICITARI
6mld il primo anno, 12 il secondo e 16 il terzo
per un totale di 34 mld in tre anni.
A me non sembra un grande RISPARMIO...
più che altro SE RAPPORTATO al CARISSIMO PREZZO
che noi "soliti noti" stiamo pagando sull'altare dello spread....
(tra parentesi, grazie a "Monti-salvatore-della-Patria"..., il nostro Debito Pubblico ha subito un incremento record di oltre 100mld in soli 12 mesi. Non so se Bankitalia abbia considerato nella sua simulazione questo fattore. Non l'avesse fatto...il risparmio da diminuzione spread sarebbe ancora minore, visto che paghiamo più interessi perchè lo stock del debito è aumentato)
Vedi il VIDEO della mia Presentazione: "Lo Spread è morto, Evviva lo Spread!
che dimostra come ci sia stato un colossale travaso dall'economia reale allo spread...
Avete presente il classico rapporto costi/benefici?
Ecco...appunto...;-)
I maggiori benefici della riduzione dello spread e del fatto che gli italiani siano stati spremuti come limoni....
vanno come sempre alle BANCHE
che hanno in pancia (dopo 1000mld di LTRO della BCE) una marea di titoli di stato italiani che rischiavano di diventare spazzatura...creando VORAGINI di bilancio....
fino a quando non arrivò Draghi con il suo Bazooka-OMT-ti-compro-tutti-io-i-PIIGS-bonds...
Alleluia, Hallelujah!
La teoria poi vorrebbe che, se godono le banche,
alla fine godrà anche l'economia reale, il credito e tutti noi.
La teoria....
perchè poi la pratica è tutta un'altra cosa...;-)
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Quanto si risparmia con il calo dello spread?
Ettore Livini su Repubblica fa il conto di quanto ci fa risparmiare il calo dello spread alla metà di quanto si trovava dodici mesi fa.
L’andamento del differenziale tra Btp e Bund in questa
infografica di Centimetri:
Spiega Livini:
Spiega Livini:
A fine 2011, con l’Italia nella bufera e la forbice tra i decennali tricolori e quelli tedeschi a quota 501, via XX settembre era stata costretta a pagare interessi del 3,25% per riuscire a collocare sul mercato i Bot semestrali.Come dire che il dimezzamento dello spread ci ha evitato un salasso di una cinquantina di miliardi in più in tre anni:
Oggi l’aria è cambiata, “l’imbroglio” viaggia 200 punti più in basso.
E una settimana fa 8,5 miliardi degli stessi titoli sono stati venduti senza difficoltà con un tasso crollato allo 0,94%.
Solo su quest’operazione, facendo i conti della serva, il Tesoro ha risparmiato 200 milioni.
E visto che la voce degli interessi sul debito è una delle principale uscite dell’Italia Spa (nel 2012 sono stati pari a 86 miliardi, il 5,5% del Pil, otto in più dell’anno prima) ogni centesimo di calo dello spread si traduce istantaneamente in un ritorno netto per i conti tricolori:
L’emergenza, naturalmente, non è alle spalle..
A far calare la febbre dei Btp, oltre al lavoro del governo Monti, è stato il bazooka di Mario Draghi: l’iniezione di mille miliardi di liquidità nel sistema e il varo dello scudo salva spread che hanno fatto respirare tutti i titoli dei Paesi in difficoltà.
La crisi dei debiti sovrani però non è risolta e non a caso il Tesoro ha deciso di approfittare di questa tregua e del ritorno degli investitori stranieri (nelle ultime aste avrebbero acquistato circa il 40% di Bot e Btp) per riorganizzare il nostro debito pubblico. Obiettivo: riallungarne la “vita”.
A fine 2011 la scadenza media della nostra esposizione era di 7,2 anni.
Adesso, complice l’emissione di molti titoli a breve per non pagare interessi stellari, è scesa a 6,5. Approfittando di un 2013 di aste “leggere” — quest’anno sono previsti 400 miliardi di emissioni contro i 440 dello scorso anno — si proverà a rialzare l’asticella verso i sette anni.