Lasciamo da parte per un attimo i problemi "filosofici" sull'eccesso di debito negli USA, sul deficit costante e scialone, sull'insostenibilità di una parabola del genere etc etc etc
....L’ultimo bilancio in pareggio si è avuto nel 2000 durante l’era Clinton. Da allora il Tesoro americano ha sempre chiuso i conti in deficit (-10% nel 2010), stratificando il passivo nello stock del debito pubblico. Se nel 2000 tale debito ammontava ad un gestibile 60% del PIL, oggi si approssima al 100%, pareggiando di fatto il conto con la ricchezza nazionale....Se non riusciste a dormire la notte in attesa del fatidico 2 agosto...
e se il tormentone del Debt Ceiling Americano non vi fosse ancora chiaro...
tecnicamente&politicamente parlando ecco un'ottima sintesi da noiseFromAmerika
...Il presidente Obama sta negoziando coi repubblicani al Congresso un accordo su spesa e debito pubblico. Le negoziazioni procedono febbrilmente perché, in mancanza di un accordo in tempi brevissimi, il governo federale potrebbe non essere in grado di pagare i dipendenti pubblici, i creditori, e gli interessi sul proprio debito in esistenza.Ed ecco l'opinione del mitico Marc Faber:
In questo caso, da un punto di vista letterale, gli Stati Uniti non farebbero fronte ai propri debiti e sarebbero quindi «in default».
Come la Grecia.
Per quanto noi europei troviamo rassicurante immaginare gli Stati Uniti mentre nuotano in acque turbolente quanto le nostre, la situazione reale è ben diversa.
Il default degli Stati Uniti, qualora avvenisse, sarebbe dovuto all’impossibilità di sorpassare un tetto legale all’indebitamento che il Congresso ha posto e che il Congresso può alzare con un voto e un tratto di penna: sarebbe quindi una questione legale, puramente contabile e avrebbe un significato soprattutto simbolico.
I mercati non si sognano nemmeno di limitare il credito agli Stati Uniti, né di richiedere tassi elevati o crescenti per sottoscriverlo.
Infatti i tassi sui titoli del Tesoro Usa sono stabili da tempo a livelli storicamente bassi; i tassi sui titoli a 6 mesi e oltre sono addirittura scesi nell’ultimo mese.
La ragione dell’impasse legislativa sta nel fatto che il Congresso a maggioranza repubblicana è in una posizione di forza contrattuale notevole: rifiutandosi di votare l’innalzamento del tetto costringe l’amministrazione ad affrontare una crisi fiscale e un potenziale default che, per quanto simbolico, rappresenterebbe una figuraccia per Obama.
In altre parole, i repubblicani stanno essenzialmente ricattando l’amministrazione Obama per ottenere che il governo si vincoli a quei tagli di spesa che essi considerano fondamentali per la crescita del Paese.....
Gli Stati Uniti non sono la Grecia, quindi.
E nemmeno la Spagna o l’Italia.
I problemi di bilancio di questi Paesi sono infatti reali ed imminenti, nel senso che essi non trovano investitori disposti a finanziare il proprio debito, se non a spread elevati rispetto a Paesi i cui conti siano in ordine, come la Germania.
Ciò non toglie però che gli Stati Uniti abbiano un problema fiscale serio ed importante, in parte dovuto alle spese militari e ai tagli fiscali dell’ultimo decennio così come alle spese per lo stimolo fiscale dopo la crisi del 2008.
Inoltre, in prospettiva, la spesa per pensioni e sanità (dovuta quest’ultima sia al pre-esistente sistema sanitario per gli anziani che alla nuova riforma Obama) appaiono fuori controllo.
Ma proprio il tetto legislativo al debito pubblico costringe gli Stati Uniti ad affrontare il loro problema fiscale oggi, ben prima che i nodi vengano al pettine.
.....Per quanto il meccanismo istituzionale del tetto al debito pubblico generi queste crisi un po’ fasulle, più contabili che altro, esso sembra in grado di raggiungere un obiettivo importante: costringere le parti a ridurre la spesa sedendosi ad un tavolo negoziale prima dell’emergenza.
Ed e' questo che e' mancato all'Europa. .....
I’m Sure There Will Be An Agreement, But It Doesn’t Solve The Fundamental Problem Of Excessive DebtIn ogni caso non posso evitare che nella mente mi frulli qualche terrificante dubbio "complottista"....:-)
Yes, I’m sure there will be an agreement, but it doesn’t solve the fundamental problem of excessive debt and of further, very substantial deficits.
They’ll iron out something with lots of compromises and with spending cuts that are backloaded, in other words they won’t happen immediately.
As we go along say in three or five years time when these spending cuts should occur and when the tax increases should occur, nothing will happen in my opinion.....
ma il mio ego-razionale non vuole dargli nè credito nè voce....per ora...
Anche perchè le possibilità che si realizzi sono assai remote.
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