Videmus nunc per speculum in enigmate. Un diario di navigazione nei mari (perigliosi) dell'informazione economico-finanziaria. Oltre i luoghi comuni e gli errori, oltre la dissimulazione e la censura, oltre i BLUFF(s) e le tifoserie. E' un Blog ("passionalmente") razionale&pragmatico di "filosofia macro-socio-economica" (il trading c'entra solo "incidentalmente"...o forse no...)
giovedì 3 giugno 2010
Grazie Steve!
3 giugno 2010
Jobs si schiera dalla parte dei giornali: «Guai se ci trasformeremo in una nazione di bloggers»
... I giornali? Sono il futuro: è una questione di democrazia.
La provocazione controcorrente è un "boost" per la valle di lacrime dell'editoria tradizionale.
Anche perchè viene da un "oracolo".
Da uno che oggi ha meglio di ogni altro al mondo il polso del consumatore avanzato.
E che non improvvisa: Steve Jobs in persona, «l'uomo migliore di cui dispone oggi l'America», come ci ha detto Rupert Murdoch, gran "patron" del D8, che abbiamo incontrato al Terranea Resort di Rancho Palos Verde al convegno annuale del WSJ sull'economia digitale.
È qui che ieri notte Jobs ha aperto il cuore e il cervello in una due ore spettacolare per intensità, "showmanship" e visione della nuova frontiera nell'era digitale.
Per i media, il messaggio di Jobs è articolato.
Senza giornali, senza content "serio", senza il rigore, la credibilità, l'equilibrio, del giornalismo tradizionale si corre un rischio: «Guai a discendere in una nazione di bloggers», dice.
Una frase che ha fatto instantaneamente migliaia di giri su Twitter.
Poi continua: «Se una democrazia vuole funzionare seguendo un processo libero e sano ha bisogno dell'informazione di qualità… Mi riferisco a giornali come il Washington Post, il New York Times, il Wall Street Journal. Restano centrali al processo…».
La soluzione? Il pagamento del "content". Jobs non ha dubbi.
Ci sarà sempre un consumatore disposto a pagare per la qualità.
E offre un modello: «Trovate il prezzo giusto, puntate alla quantità… Servite il vostro consumatore… Dovete conoscerlo a fondo …Scoprirete che è pronto a pagare in rete. E oggi è molto più reattivo a un prezzo equo di quanto non fosse solo sei mesi fa….».
Poi prende un impegno: dopo aver salvato il settore discografico e quello cinematografico cercherà di salvare anche i giornali… «Con l'Ipad stiamo gia' cominciando a farlo».
......Poco prima aveva parlato per due ore al grande happening digitale che è diventato il "D" (8 sta per l'ottavo anno) intervistato da Walt Mossberg e da Sarah Swisher, punte del giornalismo digitale del WSJ, ideatori del convegno........
A parte che come sempre i Giornalisti ESTRAPOLANO la frase dal Contesto, per poi "FORZARLA e manovrarla" a loro vantaggio e piacimento....
A parte il fatto che Jobs parlava ad un Convegno del WSJ: dunque forse forse avrà fatto delle osservazioni un filino "mirate"....
Se fosse andato ad un Convegno di costruttori di carrozze e cavalli magari avrebbe detto che gli Stati Uniti non potevano diventare una nazione di automobilisti (sempreché avesse valutato che le carozze&cavalli fossero cosa buona per il suo business....).
Dunque anche un Genio ed una Potenza come Jobs è costretto a fare osservazioni strumentali che non inquadrano minimamente la realtà dei Blogs ed il loro rapporto con i Newspapers tradizionali.
E' assolutamente una forzatura (mirata) sparare che gli USA possano diventare una "nazione di bloggers": una simile "estremizzazione" è impossibile per gli USA come per chiunque altro.
Newspapers e Bloggers sono regolati da rapporti di SIMBIOSI/Sinergia ed entrambi sono INDISPENSABILI (approfondiremo un'altra volta).
Anche Jobs ha una pagnotta-fatturato da portare a casa....e genialmente ha capito che il suo Ipad può ringiovanire e rivitalizzare i giornali morenti e portare alla Apple un'ulteriore paccata di dollari....
I Blogs sono piccolini, frammentati e squattrinati...dunque chissenefrega.
La Blogosfera non si pesa in dollari.
Però alla fin fine il suo discorso sui contenuti informativi a pagamento,
sul fatto che ci sarà sempre un consumatore disposto a pagare per la qualità,
sulla personalizzazione del rapporto con il lettore che devi conoscere come se fosse un tuo vecchio amico,
sulla ricerca del prezzo "giusto",
sul fatto che l'utente (preso per il verso giusto) sarebbe pronto per pagare in rete....etc etc
Mumble Mumble.....
Ebbene tutto ciò MI RICORDA QUALCOSA (spostando il discorso dai Giornali ai Blogs)
Noterete una certa somiglianza tra le "perle di saggezza" del Guru-Jobs
ed il concetto di SIMBIOSI MUTUALISTICA tra Blogs indipendenti/di qualità ed i loro Lettori...
Mmmmmm....CHI è già che VI sta martellando da 12 mesi su questi concetti?
Non ricordo....Però è UNO più AVANTI addirittura dello stesso Jobs...:-)
Soprattutto perchè sta cercando di seminare nella web-arretratissima Ita(g)lia.
Tra un po' anche Steve arriverà al concetto che il "prezzo giusto" per i servizi del Web lo SCEGLIERA' L'UTENTE STESSO, liberamente...a seconda della sua disponibilità economica, a seconda della sua frequenza d'utilizzo ed a seconda dell'utilità che ne trae....
Prima o poi ci arriverà anche Jobs al concetto di SIMBIOSI MUTUALISTICA....:-)
Perchè la Rete è DEMOCRATICA,
perchè i Blogs sono DEMOCRATICI (in svariati sensi)
mentre i NEWSPAPERS LO SONO UN PO' MENO (per loro natura)....
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