venerdì 14 maggio 2010

Il Sorpasso: l'Asia diventa il primo importatore di beni made in U.S.


I tempi cambiano, passa l'acqua sotto i ponti, campa cavallo che l'Asia cresce....
Mentre la vecchia Europa, alle prese con i rischi di collasso, deve stringere la cinghia ai PIIGS e deve mettere un argine all'eccesso di debito erigendo una bluff-DIGA basata su ulteriore debito....
l'Asia è diventato il principale importatore di beni made in U.S. sorpassando per la prima volta nella storia l'Unione Europea.

Negli ultimi 12 mesi il plotone composto da China, India, Hong Kong, Taiwan, Korea etc etc ha ciucciato un +3.9% di merci USA, mentre la UE ha ciucciato un -13,9% di merci USA.
...for the first time in recorded history, the moving 12-month sum of $227.6 billion of U.S. merchandise exports to Asia’s emerging market countries surpassed the… $223.7 billion of such exports to the European Union....
Il rovescio della medaglia di questo "datone" è che l'Asia emergente si è troppo surriscaldata: pertanto sta congegnando un soft landing ovvero sta cercando di rallentare senza inchiodare di brutto e senza scassare tutta la carretta...
(vedi Dice un detto: Prevenire è meglio che Curare)

In ogni caso questo sorpasso è molto significativo per (re)interpretare la carrellata degli ultimi tre trimestri di dati macro, trimestrali e tendenze from U.S. (e non solo).

Sono in partenza per LA FESTA DI MERCATO LIBERO A RICCIONE: pertanto approfondiremo prossimamente il discorso.

Ma i miei lettori più fedeli già avranno capito dove voglio andare a parare...
Gli altri si aggiornino leggendo un "classico" del mio BLOG e seguendo rigorosamente tutti gli hyperlink in esso contenuti
Ci stanno sostituendo (od almeno ci stanno provando...)

A presto

Sign of the Times: Emerging Asia Surpasses EU as U.S. Export DestinationFor the first time in recorded history, the moving 12-month sum of $227.6 billion of U.S. merchandise exports to Asia’s emerging market countries surpassed the… $223.7 billion of such exports to the European Union.
In the year through March, he notes, U.S. merchandise exports to emerging Asia -- which includes China, India, Hong Kong, Taiwan, Korea plus a handful of smaller nations -- rose by 3.7% while shipments to the EU dropped by 13.9%.
In other words, U.S. exports to Europe have already been dwindling while Asia has become an increasingly important destination for U.S. goods.
That should help U.S. companies avoid too much of a hit from euro zone woes.

But the development carries risks of its own: Asian economies are growing so strongly at the moment that China in particular is scaling up efforts to damp inflation through tighter monetary policy.

While a “soft landing” outcome in which the Chinese economy slows to say at 8% annualized growth rate would be ideal, a harder landing whereby higher interest rates slow demand precipitously can't be ruled out.
Indeed, it’s one of the top risks to the global growth outlook.
Though much attention has been focused across the Atlantic lately, it’s actually the Pacific Rim which perhaps should merit closer scrutiny.


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