Ieri in USA è uscito l'Indice Manifatturiero di Filadelfia (Philly Fed) che ha confermato come il settore manifatturiero americano sia in Ripresa (solo restocking o qualcosa di più?).
Il Problema è che per adesso in USA le fabbriche manifatturiere pompano benissimo senza sentire minimamente il bisogno dei 15 milioni di disoccupati/sottoccupati creati dalla Grande Crisi...
Speriamo che prima o poi queste aziende manifatturiere, oltre che produrre a stecca per fare export verso le nuove frontiere del consumo, sentano anche il bisogno di assumere qualche americano che si sta girando i pollici da 24 mesi di fila, magari dotato di un bel buono viveri governativo...
37 million Americans now receive food stamps, and the program is expanding at a pace of about 20,000 people a day. The United States of America is very quickly becoming a socialist welfare state.
Nelle passate Recessioni il settore Manifatturiero ha ricominciato prima a pompare, poi a riassumere ed infine si è trascinato dietro il resto dell'economia.
In questa Recessione però non tornano nè le dimensioni del fenomeno (molto più profondo) nè i tempi (molto più lunghi).
Inoltre uno degli altri grandi driver di Ripresa, ovvero l'Immobiliare, rimane in stato comatoso post-sgonfiamento da Bolla (nei casi precedenti non era messo così male).
Continuiamo dunque a sperare che lo schema classico della Ripresa si verifichi anche questa volta e che le mie ipotesi illustrate in Ci stanno sostituendo (od almeno ci stanno provando...) siano completamente cannate.
Lo spero di cuore...ma molti segnali continuano a fornire linfa alle mie desolanti ipotesi
Guardate ieri cosa dichiarava in merito all'occupazione uno di quegli esaltati analisti/gestori from U.S. che fanno fare 9 sedute consecutive di rialzi al Dow Jones:
"This is just a very long recovery and businesses have gotten very good about being more efficient with less people," said Cobb of the troubled labor market, who noted the positive but minor trend to the downside in the latest report from the Labor Department, which said its count of those filing for unemployment benefits fell by 5,000 to 457,000 last week.
"...Gli affari sono andati molto bene riuscendo ad essere più efficienti con meno lavoratori..." (e con meno consumatori americani aggiungerei io...).
Una candida e cinica conferma di quanto scrivevo ieri: le borse rispecchiamo prima di tutto gli UTILI delle società quotate e NON il benessere della maggioranza della popolazione.
Detto ciò, vediamo come i canali informativi italiani ieri abbiano presentato il Philly FED, dimostrando come al solito uno SCARSO livello d'approfondimento...da zanzara che rimbalza sulla superficie di uno stagno.
- Us market mover: indice Philadelphia Fed sale a 18,9 punti a marzo
- Flash Usa: l’indice Philadelphia Fed sale più del previsto
A marzo l’indice Philly Fed si è attestato a 18,9 punti, in salita rispetto ai 17,6 di febbraio e in confronto ai 18 punti attesi.
Negli USA invece il Philly Fed veniva presentato in modo molto più approfondito, come un dato in chiaroscuro che sale più del previsto ma che allo stesso tempo innesta una decisa marcia indietro nella sua componente "leading" ovvero i New Orders.
Normalmente quando questo sotto-indice cala, nei mesi seguenti anche il Philly Fed rallenta o mette la marcia indietro.
Niente di drammatico ma certe Sfumature vanno sottolineate se si vuole fare un'informazione utile, indipendente e di qualità.
Ma qui in Italia quasi sempre dobbiamo accontentarci che il "pel nell'uovo dell'Informazione" lo vadano a cercare solo gli emarginati Blogger anarco-catastrofisti...che lo fanno solo per la gloria e senza percepire contributi statali milionari pro "informazione" (o meglio senza percepire nulla di nulla...).
....the Mar Philly manufacturing was also about in line at 18.9 vs expectations of 18 and up from 17.6 in Feb.
The components were mixed though.
New Orders fell to 9.3 from 22.7 but follows a 3.2 reading in Jan.
Inventories went negative again to -11 from +3.2 in Feb and is below zero for the 29th out of the last 30 months.
The positive was the Employment component which rose 1 pt to 8.4 and is at the highest since Aug ‘07.
Backlogs rose 2.6 pts but were still below zero.
Prices Paid rose 6.2 pts to the highest since Aug ‘08 but mfr’s had trouble passing it on as Prices Received fell to -.4 from +3.7, the lowest since Nov.
The overall 6 month manufacturing outlook in this region to rise to 52 from 35.8 and is at the highest since June.
Bottom line, manufacturing continues to be a place of optimism as this index is now above zero for a 7th straight month due to both slowing inventory destocking and export growth.
Intanto il Super-Indice USA ieri ha rallentato: questa Ripresa Tecnica-Jobless-Jobloss per adesso è tutt'altro che fulminante, soprattutto tenendo conto del popo' che gli Stati e le Banche Centrali hanno messo in campo, sbracando i debiti pubblici.
Ma già lo sapevamo.
USA: SUPERINDICE IN RIALZO +0.1% A FEBBRAIO
Lenta ripresa in vista quest'estate. L'indice che fornisce una previsione sull'attivita' economica americana per i prossimi 6-12 mesi sale per l'undicesima volta consecutiva, in sintonia con le stime.
In gennaio il rialzo era stato dello 0.3%.
Nel mese di febbraio l'indice che fornisce una previsione sull'attivita' economica americana per i prossimi 6-12 mesi ha registrato un rialzo dello 0.1%.
Si tratta dell'undicesimo incremento consecutivo, ma il ritmo della crescita continua a cala visto che il dato precedente aveva registrato un +0.3% dopo che quello di dicembre aveva evidenziato una crescita dell'1.2%.
Lo ha comunicato il Conference Board, precisando che per quest'estate si prevede una ripresa lenta, con le condizioni economiche che miglioreranno gradualmente ma moderatamente nel breve termine.