mercoledì 10 febbraio 2010

"Gola Profonda" da Bruxelles


Oggi ho pensato di spostare "il caso Grecia" dallo scacchiere puramente economico-finanziaria allo scacchiere politico internazionale.
La migliore occasione per farlo è stata una e-mail ricevuta ieri notte dalla mia "Gola Profonda" di Bruxelles, ambienti dell'Unione Europea.
Ve la pubblico integralmente: offre numerosi ed interessanti spunti di riflessione.
Buona lettura.

N.B. Chi scrive non è italiano ed ha prodotto l'e-mail di getto in 15 minuti.
Pertanto vi prego di sorvolare sulle comprensibili imperfezioni del testo.


Ciao Ste, L'analisi di Krugman mi sembra corretta ma non molto sostanziosa.
(N.d.R. ci stavamo confrontando sul seguente articolo di Paul Krugman sulla Spagna: Anatomy of a Euromess)

Sul rischio che rappresenta per la Spagna il disavanzo della bilancia pagamenti si sta già parlando da un tempo, penso che anche noi ne avevamo discorso.
Infatti la crescita spagnola è stata finanziata soprattutto con importazioni di
soldi esterni grazie all'effetto euro, mica con un aumento della produttività né tantomeno con esportazioni.
C'è lì - dato di fatto. Smaltirlo sarà un casino.
Coprire i buchi lasciati per
gli investitori incazzati, altrettanto. Ma pazienza.
Puoi sempre dire che sono
venuti per propria volontà e senza inganni - la follia immobiliaria spagnola era lì, agli occhi di tutti, quindi si prendano la loro responsabilità, 'sti investitori. (N.d.R. eh eh eh...peccato che domini incontrastato il paraculatissimo Moral Hazard)

L'altra parte dell'analisi mi trova assai d'accordo, anzi, entusiasta (probabilmente differisca la mia interpretazione finale).
L'Euro è stato il
cavallo di troia dei federalisti, è sempre più chiaro.
E pensare che sia stato
imposto per imbrigliare la Germania riunificate, che faceva paura ai britannici. (
Adesso con le conmemorazioni dei 20 anni della caduta del muro, che hanno
pubblicato alcuna corrispondenza degli anni al potere della Baldracca di Ferro, aka Lady Thatcher, ne sono venute delle chicche ...).
Il problemino è che è un
cavallo che, come il primo ed originario, rischia di venire bruciato con gli achei dentro ;)
In poche parole, coincido con lo zio Paul, o andiamo avanti alla
unione politica, sociale, ambientale, oppure capita il patacrac. Le tensioni interne all'eurozona sono troppo forti.

Saranno i vizi bruxellesi, sarà il fatto che so poco di economia (come
avrete visto, mi interesa più scrivere su cucina, hehe).
Ma tendo a leggere in
clave geopolitica quello che stai commentando sul blog.
Infatti -mutatis mutandis- l'attacco speculativo alla Grecia mi ricorda all'attacco militare della Russia alla Georgia di un anno e mezzo fa.
Quello fu
un avvertimento del nuovo potere imperiale russo all'Ucrainia.

Questo è un
avvertimento del vecchio potere imperiale anglosassone alla Germania.
Grecia
-con tutte le puttanate che ha fatto- ci entra solo fino ad un certo punto. La proposta di lettura che ne faccio è la seguente. L'euro, se supera questa crisi dei debiti, è sano, molto più sano del dollaro, cento volte più sano della sterlina.

La Germania ha un economia reale, una macchina di export, e anche se è
stata superata in volume dalla Cina, il loro resta un'export di natura totalmente diversa, assai tecnologico ed evoluto, e non dipendente né dallo sfruttamento sociale né da quello ambientale, che sono quelli che giustificano la pseudocompetitività della Cina.
La Germania ha un mercato interno nella zona
Euro, dalla quale è chiara signora, da fare paura.

L'Inghilterra, da parte sua, ha disfatto la sua industria e ha scomesso fino
alle tette della regina sulla finanza e sulla sregolazione selvaggissima della stessa. I risultati sono ben conosciuti.
La finanza inglese e non si è
sputtanata per un paio di generazioni; nessuno dimentica che AIG ha compiuto i suoi scempi peggiori proprio dalla sede di Londra.
Aggiunge una crisi di
legalità, risultato dall'aggressione all'Irak e la scomessa per l'impero americano, aggiunge lo sfascio thatcheriano dei servizi pubblici, aggiunge lo stato pietoso delle finanze inglesi ...

Gli USA, che tradizionalmente hanno
sostenuto all'UK traballante, hanno un bel po' di problemi propri, e sono sempre più in balia ai creditori asiatici.
Aggiungi ... la Banca Centrale Europea a
Francoforte.
Aggiunge quasi tutto il resto dell'UE che sta spingendo per un
quadro regolatorio nuovo e molto più rigido.
Il cocktail è chiaro, e gli inglesi
lo hanno visto chiarissimo. O indeboliscono fortemente l'Euro -meglio ancora, se lo spaccano-, o la sorte di Londra potrebbe essere segnata.

Questa è la vera
battaglia d'Inghilterra, solo che questa volta le V2 le hanno sparate da New York - sotto forma di subprime, derivati schifidi e iperopaci e compagnia bella.
Ma la manovra di affondamento dell'Euro (nella quale ci stanno mettendo l'anima
non solo gli speculatori, anche i mass-media di finanza anglosassoni, avrai notato che l'ultima quindicina del Financial Times, per dirne uno, è stata un poema di oggettività e moderatezza) potrebbe ritorcersi contro loro.

Concordo
con le tue analisi - il bail-out della Grecia è assai possibile.
Infatti non
vedo i tedeschi, assolutamente, per non dire anche i francesi e olandesi, permettere quei giocchini sulla PROPRIA valuta. Ma dissento sul come verrà fatto.

Ti faccio osservare due cose: una, è proprio in Germania il paese dove
(per le proprie tradizioni economiche e sociali) si è criticato di più il bail-out della banca, "no strings attached". Sia concesso il bail-out, hanno detto e ripetuto, ma con controprestazioni di controllo (delle quali hanno imposto pochissime, ma comparativamente molto di più di altri paesi).

Seconda,
proprio dalla Germania stanno partendo in questi giorni gli avvertimenti e le minacce più pesanti contro le classi dirigenti greche che hanno combinato questo bel minestrone (tu ne riporti quelle di Die Welt, "calcio nel culo e fuori dall'Euro, farabutti pidocchiosi").
Orbene, quando minacci a grandi voci al
partner di rompere, ma in realtà non hai NESSUNA intenzione di rompere, ... che cazzo vuol dire?
Sicuramente, che stai preparando delle richieste molto forti in
altre dimensioni del negoziato. Ciliegina finale, i tedeschi, proprio per la loro tradizione nordica di spiccata responsabilità degli interlocutori sociali, stanno molto ma molto attenti al moral hazard del quale hai commentato spesso.
Ipotizzo in base a queste osservazioni rafazzolate che può darsi che si stia
gestando, proprio nel caso greco, un passo avanti nel cammino che segnala Krugman come inevitabile.
Che sicuramente andrà al di là delle promesse di
austerità e raddrizzamento del bilancio che non credono manco i greci, quindi figuriamoci i tedeschi.
Il passo avanti si compierà necessariamente sotto banco,
e prenderà la forma di incrementato controllo politico.
Se questa ipotesi si
materializza, cazzo, il cavallo di Troia cavalcherà di nuovo - a pochi chilometri da Troia, porca idem!
Ne usciranno dal suo ventre un bel po' di
biondoni brillantinati della Bundesbank e di altre istituzioni tedesche,in doppiopetto blu, e andranno a sedersi discretamente nei consigli e comitati di direzione di un po' di istituzioni ex-greche.
Vedremo nei prossimi giorni cosa capita.
Presumo sarà interessantissimo, anche
se, come in tutte le guerre, parecchi poveracci vi lasceranno le penne (risparmi, posti di lavoro).

La Spagna può diventare anche un altro bel terreno
di battaglia tra tedeschi e anglosassoni (con la polarità fascismo-liberalismo invertita, relativamente all'ultimo atto del confronto - ah le forze della storia!).
Il casino spagnolo è più complesso - le dimensioni dell'economia sono
4,5 volte tanto.
Ma c'è più affinità sociale, politica e istituzionale con la
Germania, e soprattutto più fiducia, cimentata in due decenni di stretta collaborazione politica nell'Unione (dal 1986 fino ad oggi, meno il parentesi Aznar).
Personalmente, non dubito che i passi che stanno dando recentemente le
autorità spagnole (piani di communicazione, visite a Londra ecc. ecc.) seguono a intense telefonate a/da Berlino.
Non ci penso un decimo di secondo all'altruismo
tedesco - se ci danno una mano, vorranno posti anche nei nostri consigli di amministrazione, e "azioni d'oro".
E non mi dispiace tale prospettiva, se ti
devo confessare.
Vabbè, un poco ho fantasticato (fuori dall'economia, secondo annunciato) - come
si addice a quest'ora di notte. Tornerò a scrivere da cucina.

Un cordiale saluto da "Gola Profonda"



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