lunedì 20 luglio 2009

Il Rimbalzo


Il premio Nobel per l'economia Paul Krugman, di fede democratica e quindi sodale con l'amministrazione Obama (anche se spesso critico nei confronti delle decisioni del governo USA), commenta con il condizionale il miglioramento o meglio il rallentamento nella discesa verticale dei dati macro avvenuto negli ultimi mesi

Per meglio capire il suo ragionamento dobbiamo risalire a quanto scrivevo in aprile nell'articolo Un po' d'aritmetica dove sostenevo l'ipotesi del "rimbalzo tecnico" del ciclo produttivo a seguito dello smaltimento delle scorte causato dal severo taglio alla produzione: non è per nulla scontato che questo "rimbalzo", supportato da molti indicatori "meno peggio del previsto", porti per forza ad una Ripresa.
Tutto dipende dalla tenuta/ripresa dei consumi (mi ero ispirato a Krugman in Green Shoots and Tea Leaves).
E scrivevo ancora in La Cavalcata dell'Ottimismo: .....è solo normale che ci sia un rimbalzo dell'attività, perchè tecnicamente per smaltire un eccesso di produzione/magazzino causato dalla brusca frenata della Crisi, devi fare un taglione iniziale della produttività (scesa anche del 30%). In seguito, svuotati i magazzini, la produzione si riprende per forza di cose ed ecco il rimbalzo...Ma è solo DOPO questa dinamica naturale che si potrà valutare realisticamente l'eventuale ripresa economica, in base all'eventuale ripresa della domanda...Parlare di RIPRESA già sul rimbalzo tecnico è un trucchetto poco onesto.

Ma torniamo a Krugman: un esperto come lui di trappola della liquidità e di sindrome giapponese non può che essere molto prudente sui segnali di ripresa.
Le borse sono abituate a scommettere e speculare anche su teneri green shoots...
Gli economisti seri e le persone di raziocinio preferiscono basare le loro previsioni su segnali un po' più concreti...

I terribili dati di inizio anno avevano molto a che fare con le scorte di magazzino: gli imprenditori hanno deciso che avevano troppe merci nei magazzini e perciò hanno tagliato la produzione ben al di sotto delle vendite finali.

Correlativamente, i germogli verdi che abbiamo visto sono dovuti a una rilevante conseguenza della fine di questo processo di destoccaggio. La domanda adesso è: quant'è cambiata la sopra esposta situazione? Stiamo vedendo oggi qualcosa di più di quel rimbalzo dovuto alla ricostituzione delle scorte di magazzino che la maggior parte di noi si aspettava, per l'appunto, dopo tre o quattro mesi?

Jan Hatzious, economista di punta della Goldman Sachs, è scettico. Le ultimissime notizie che ci fornisce suggeriscono che la domanda finale non sta andando da nessuna parte.