Videmus nunc per speculum in enigmate. Un diario di navigazione nei mari (perigliosi) dell'informazione economico-finanziaria. Oltre i luoghi comuni e gli errori, oltre la dissimulazione e la censura, oltre i BLUFF(s) e le tifoserie. E' un Blog ("passionalmente") razionale&pragmatico di "filosofia macro-socio-economica" (il trading c'entra solo "incidentalmente"...o forse no...)
mercoledì 1 aprile 2009
Torniamo a cose serie
Dopo esserci dilettati per un paio di giorni con l'appassionante partita a poker tra Fiat e Chrysler, fatta di bluff e contro-bluff, torniamo a cose serie (si fa per dire...).
Serio, almeno nelle intenzioni, è il G20 di Londra che inizia domani.
Commentavo già ieri la posizione fuori dal "coro anglossasone" della Germania nell'articolo Germania Uber Alles...nel buonsenso...
Adesso anche la Francia si accoda alla posizione intransigente del vicino teutonico
...la bozza del documento finale del G20 non soddisfa ancora Francia e Germania, ha riferito Sarkozy. La Francia ha chiesto regole più severe per la regolamentazione della finanza globale ....«Non darò il mio assenso a un meeting falso», ha detto il presidente francese, «che porti a decisioni inutili e che non affronti veramente i problemi che abbiamo».
Sarkozy, che è bravissimo a recitare il ruolo del duro del quartierino, aveva addirittura fatto trapelare affermazioni più pesanti in un ammirevole gioco di pre-tattica. Ormai alle conversazioni appartate origliate dal portinaio del palazzo od alle e-mail casualmente intercettate dalle agenzie stampa non ci credono più nemmeno i bambini di 5 anni...
Il capo di stato francese alza il tono e minaccia di far saltare in aria il vertice G-20 di Londra del 2 aprile se non saranno adottate misure concrete per rilanciare l'economia globale: «Non ci sarebbe niente di peggio di un G20 di basso profilo, preferisco una rottura a un consenso minimalista».
Quando mancano meno di 48 ore all'incontro - scrive oggi Le Figaro, ma anche il britannico Times che apre su questo - Nicolas Sarkozy è più che mai deciso ad esercitare tutta la pressione possibile sul G20: «Se a Londra non ci saranno progressi, ci sarà una sedia vuota! Mi alzerò e me ne andrò!», aveva minacciato il capo di stato, in una conversazione appartata, alla fine del Consiglio dei ministri francese del 18 marzo.
Insomma questo G20 inizia sotto pessimi auspici e sotto il segno di solchi profondi.
Non dimentichiamoci la rivoluzionaria sortita della Cina che una settimana fa aveva chiesto di "trombare" il dollaro come valuta mondiale di riferimento, posizione inaudita (mai nessuno aveva osato tanto dal 1944), per sostituirlo con un basket di valute sotto il controllo del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Ne parleremo prossimamente più a fondo.
Il risultato di tanta tensione e di posizioni così contrastanti è un'aggiustamento al ribasso del G20: si parlerà soprattutto di cose di di primaria importanza come il tè dalla Regina dei coniugi Obama o la sfida di eleganza tra le First Ladies.
Ma anche di cose di second'ordine come una regolamentazione più severa su Hedge Funds e Paradisi Fiscali, che sono solo corollari della Crisi in atto.
In effetti storicamente una maggiore regolamentazione non ha quasi mai evitato le crisi importanti, che avvengono sempre dentro le regole del gioco od ai confini delle regole del gioco, con il tacito od esplicito consendo di TUTTI. Poi, solo DOPO ci si scandalizza...
(vedi Quei "maledetti finanzieri" non vivono su Marte).
In contrapposizione all'asse Obama-Brown, Sarkozy e la Merkel stanno spingendo sul cavallo di rimpiazzo della "regolamentazione" per guadagnare tempo sulle decisioni che contano come la partita del "Quantitative Easing" ovvero della creazione di moneta dal nulla intrapresa da USA/UK con conseguente svalutazione del dollaro/sterlina e conseguente aggressione all'area Euro.
A riprova di quanto sostengo, notare come i due assi contrapposti sul "finto problema" del G20 coincidano ai contendenti del "vero problema" del quantitative easing...
(vedi Inondazione = (super)Inflazione? e L'Inondazione arriva anche nella UE?)
Ma si guadagna tempo anche sull'altra scottante questione del superamento del dollaro come valuta internazionale di riferimento, e QUI trai due assi si inserisce tangenzialmente la Cina con le altre Potenze Emergenti...
E l'Italia? Come si schiera trai due assi...? Come al solito l'Italia LEVITA sospesa nell'aere...
Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
La partita più importante quasi sicuramente si giocherà su altre scacchiere ed in altri luoghi, anche se soprese dell'ultima ora sono sempre possibili quando le poste in gioco sono così alte.
Per ora meglio dedicarci alla "passerella europea" di Michelle Obama ed delle altre presidenziali consorti...In un mondo Maschilista i ruoli sono ancora ben definiti.
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