martedì 7 aprile 2009

Il Rosso ed il Verde


Una manciata di giorni fa le grandi banche italiane sono uscite con i loro bilanci 2008: quasi tutte erano in VERDE (in attivo) ed in alcuni casi anche di parecchio. Vedi il caso di Unicredit con ben 4 miliardi di euro di utile 2008.
Una delle poche pecore
ROSSE è stato il Banco Popolare che, per consolarsi, in borsa è passato in pochi giorni da 1,8 euro a 4,5 euro...
Un miracolo vero? Le grandi banche italiane hanno perso in borsa anche il 70-80% del loro valore, hanno avuto bisogno dei Tremonti Bond (dell'aiuto di stato), hanno ristretto il credito alle imprese, vendono pezzi qua e là (immobili, partecipazioni, sportelli, addirittura chiudono filiali come sta facendo UCG), licenziano, fanno aumenti di capitale, emettono bond a stecca, non pagano il dividendo...
Addirittura si era parlato da più parti di nazionalizzazione.

INVECE bidibi bodibi bu sono tutte (o quasi) magicamente in ATTIVO...
Come avrà fatto allora Unicredit a passare in meno di due anni da 7 euro ad un minimo di 0,66? (recentemente è rimbalzata di oltre il 100% a 1,5 euro ma la perdita secca rimane)
I bilanci bancari sono una delle cose più incomprensibili ed aleatorie dell'universo...
Per cui se quella vecchia volpe di Enrico Cuccia diceva "Non conosco il bilancio di una società che non sia falso"...la sua massima sarà sommamente applicabile alle banche...
Al di là della battuta, i bilanci delle banche italiane non sono falsi (Dio ce ne scampi!): sono veri, anzi verissimi...ma sono molto "flessibili".
Grazie anche all'aiuto di regole contabili a maglie larghe, possono permettersi di lavorare parecchio d'immaginazione...

Ricordiamo UNA STORIA DIMENTICATA
Una semplice modifica alle norme contabili. Il 13 ottobre 2008, infatti, lo IASB ha approvato una modifica alla norma 39 dei principi contabili internazionali consentendo alle società di derogare, quando lo si ritiene opportuno, al principio del mark to market nella classificazione delle attività illiquide. Risultato: il valore degli strumenti finanziari in portafoglio non viene più calcolato in base all'effettivo prezzo di mercato (fair value) ma viene al contrario fissato in modo del tutto opinabile sulla base del costo storico e di quello ammortizzato. Per i critici più convinti è un autentico “assurdo contabile”....

In soldoni, è stato concesso alle banche di mettere in bilancio svariati assets al valore precedente, per salvaguardare i bilanci. Per fare un esempio, un asset (tossico) che valeva 100 e oggi vale 60, può tranquillamente venire messo in bilancio a 100.
Insomma c'è una crisi epocale, in buona parte causata anche dalla mancanza di trasparenza (vedi La Trasparenza è morta...Viva la Trasparenza!) e cosa fanno le autorità per darci una mano? Legalizzano il tarocco in bilancio....
Senza il TAROCCO dello IAS 39 approvato ad ottobre, avremmo avuto delle trimestrali presentate a novembre 2008 di colore ben diverso dal VERDE...
E nei bilanci annuali 2008 presentati a marzo 2009, in buona sostanza è stato applicato lo stesso principio ma PIU' NESSUNO (o quasi) ne ha parlato...Si è fatto semplicemente finta di niente, fischiettando un allegro motivetto con aria innocente...

Guardate un po' a Novembre cosa era successo quando, a notizia fresca, si erano fatti i paragoni tra bilancio con tarocco e senza tarocco...

Giovedí 13 Novembre 2008, il Sole24ore
Gli Ias, Profumo e gli altri
Senza la temporanea sospensione degli Ias, Alessandro Profumo non avrebbe potuto chiudere il terzo trimestre di UniCredit con l'utile annunciato. E peggio avrebbero fatto Intesa Sanpaolo, Deutsche Bank e altri giganti europei. Fino a quando il mercato sarà costretto a valutare risultati «normalizzati», mentre crescono le sofferenze sui crediti?
La comunicazione dei risultati trimestrali delle due grandi banche italiane tende a rassicurare gli investitori: l'utile diminuisce, ma c'è. .....Leggendo bene i bilanci, la realtà appare un po' diversa dagli strilli della comunicazione ufficiale. Entrambe le banche si sono avvalse della facoltà di derogare ai prìncipi contabili Ias, che avrebbero richiesto di valutare titoli e crediti al valore di mercato. La "deroga" approvata dalla Commissione europea, che consente di fermare al 1° luglio e non al prezzo attuale la valutazione degli asset, è stata applicata da entrambi i gruppi italiani. La temporanea sospensiva serve a evitare che le banche, adeguando i valori dei titoli a quelli di mercato, registrino perdite più "emozionali" che reali, data la temporanea sbandata di molti valori finanziari. Il bilancio al 30 settembre non è dunque una fotografia dell'esistente, ma un'ipotesi - quasi un auspicio – di un ritorno a valutazioni "normali".
Non si può sottacere infatti che, senza la deroga agli Ias, i risultati delle due banche sarebbero stati ben diversi. UniCredit è uscito con un utile netto trimestrale di 551 milioni, ma dopo un impatto positivo degli Ias 39 di 856 milioni (prima delle imposte). ......Ma non c'è dubbio che la sospensiva degli Ias è stata provvidenziale. Lo stesso si può dire per Intesa Sanpaolo, che ha chiuso il trimestre con un utile di negoziazione positivo per 329 milioni di euro. Senza la deroga degli Ias, il saldo sarebbe stato negativo per 141 milioni.
L'impatto «a favore», dunque, è stato solo sui titoli di 470 milioni. A cui si aggiungono gli ulteriori effetti della riclassificazione di finanziamenti e crediti (6.156 milioni) senza i quali ci sarebbe stato un impatto negativo ante imposte – direttamente sul patrimonio netto al 30 settembre – di 212 milioni. Se si considera che l'utile netto trimestrale di Intesa Sanpaolo è stato di 673 milioni, risulta che – come anche per UniCredit – la deroga europea al mark-to-market è stata decisiva per uscire con un saldo positivo (Ndr altrimenti sarebbero andate in ROSSO). Il tema, naturalmente, non è solo italiano. E riguarda molte altre banche europee, come hanno dimostrato i risultati diffusi negli ultimi giorni: da Deutsche Bank a Rbs, da Lloyds Tsb a Hsbc.
In generale, la sospensione dell'applicazione del fair value ha l'effetto di stemperare nei bilanci gli effetti della speculazione. Ma non bisogna dimenticare che anche la trasparenza è stata sospesa. ......Le trimestrali, anche grazie al beneficio della sospensiva degli Ias, non hanno fatto chiarezza. Finché questo nodo non sarà sciolto in via definitiva, difficilmente tornerà la fiducia tra le banche. E, a seguire, quella degli investitori e della clientela.
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Sottolineo che gli assets delle banche potevano essere valutati al 1° luglioooo 2008!
Come se non fosse successo nulla!! Valori riportati a prima di Lehman Brothers e compagnia bella...La machina del tempo esiste: basta portare indietro le lancette dell'orologio.
Per evitare perdite "emozionali" si dice: ma che emozionali! Sono REALI!
Il MONDO è andato in recessione secca, i suprime sono saltati, i mutui vengono dati col contagocce, le case hanno prezzi in crollo verticale (non in Italia), il credito è ristretto ai minimi, vari stati sovrani sull'orlo del fallimento, i buchi neri invece di ridursi si amplificano, etc etc etc...e si rende lecito valutare gli assets al 1° Luglio 2008??? Quando di questa Crisi Epocale si vedevano solo nubi all'orizzonte??
NO COMMENT
Questo accadeva a Novembre 2008 ma come dicevo nessuno ne ha più parlato in occasione della recente uscita dei bilanci annuali 2008.
Sarebbe interessante fare di nuovo un raffronto tra bilancio con tarocco o senza tarocco e vedere cosa salterebbe fuori.

E' necessario fare una breve annotazione in merito ai Tremonti Bonds per le banche, ovvero gli aiuti di stato mascherati...
Questi Tre-bond costerebbero alle banche ben il 7,5% di interessi ma SOLO se la banca risulta essere in utile, altrimenti costano ZERO...
Mmmmmm...a pensare male spesso ci s'azzecca...
vedi anche su Mercato Libero UNICREDITO CHIUDE DELLE FILIALI - MEGA SVALUTAZIONI IN ARRIVO NEL CORSO DEL 2009

Ma allora come mai Tremonti invoca a gran voce la sopensione anche nella UE del Mark-to-Market, nel solco di quanto fatto negli Stati Uniti? (vedi La Trasparenza è morta...Viva la Trasparenza!)
Con la modifica allo IAS 39 di cui parlavo, di fatto il M to M è già stato sospeso da Ottobre 2008.
Se ho capito bene la sospensione sarebbe temporanea mentre Tremonti vorrebbe renderla permanente ed in tutta probabilità approfondirla ulteriormente, lasciando ancora maggiori spazi di "tarocco" alle banche.
Approfondiremo la questione non appena saranno disponibili maggiori informazioni in merito.
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