Videmus nunc per speculum in enigmate. Un diario di navigazione nei mari (perigliosi) dell'informazione economico-finanziaria. Oltre i luoghi comuni e gli errori, oltre la dissimulazione e la censura, oltre i BLUFF(s) e le tifoserie. E' un Blog ("passionalmente") razionale&pragmatico di "filosofia macro-socio-economica" (il trading c'entra solo "incidentalmente"...o forse no...)
giovedì 26 marzo 2009
Una rondine non fa primavera (però si fa notare)
Questo BLOG s'intitola "La Grande Crisi", però il suo scopo non è solo analizzare i fattori negativi ma anche intravedere e sottolineare i primi (timidi) segnali positivi....di possibile uscita dalla crisi.
Anche perchè dopo mesi e mesi nei quali uscivano solo brutte notizie, un'ipotetica buona notizia si fa subito notare...
In questi giorni abbiamo notato negli USA alcune tracce di ripresa dell'immobiliare, con aumenti delle vendite di immobili esistenti e di immobili nuovi. In effetti i prezzi della case negli States sono crollati anche del 40% ed una bella casetta in Alabama a 60-80mila dollari tenterebbe anche un nomade...
Ma il DATO da analizzare è quello di ieri sui beni durevoli
Dopo sette mesi consecutivi di calo, a febbraio si è registrata un'inversione di tendenza e gli ordini di beni durevoli sono cresciuti del 3,4% (+3,9% senza il settore trasporti). Il dato è decisamente migliore delle previsioni degli economisti che in media si aspettavano un calo del 2,5%. A Gennaio erano scesi del 7.3% (dato rivisto da -5.2%). I beni durevoli comprendono prodotti industriali di grandi dimensioni, tra cui frigoriferi, televisori, computer, lavatrici, lavastoviglie.
Non basta certo una rondine a fare primavera: pur con l'imprevista ripresa degli ordini di febbraio, su base annua (cioè rispetto al febbraio 2008) la domanda di beni durevoli cala del 28,4 per cento.
Però il dato a prima vista è incoraggiante, come a dire che gli americani a Gennaio hanno rimandato drasticamente gli acquisti di beni durevoli (i primi che si tagliano/rimandano in fase di crisi) per poi concentrarli almeno parzialmente a Febbraio. Gli americani avrebbero quindi soldi da spendere (o credito disponibile) e la crisi dei consumi sarebbe solo psicologica, la classica crisi di fiducia?
Ogni mese negli USA vengono licenziate 650mila persone, da settembre circa 4milioni di nuovi disoccupati con un tasso di disoccupazione che tende verso il 10% come non si vedeva da decenni...E tutti a comprare frigoriferi, lavastoviglie e TV al Plasma come se niente fosse?
Sicuramente ha giocato un ruolo importante la marea d'incentivi per i consumatori (in svariate forme) messi in campo alla fine del 2008 da Bush ed adesso da Obama, come sicuramente ha giocato un ruolo la discesa de-flazionistica dei prezzi con sconti e promozioni molto consistenti sui prodotti.
I beni durevoli sono prodotti industriali con una vita attesa di un anno o più: in questa categoria sono inclusi anche i macchinari e le attrezzature industriali, e non solo i beni durevoli destinati al consumo finale.
Il dato dei macchinari industriali sarebbe molto interessante ma non ho accesso (per ora) all'estrapolazione dei dati: infatti darebbe la misura di quanto le aziende intendano aumentare la produttività o fare investimenti, un indicatore di quanto scommettano sul futuro prossimo.
Sarebbe un'altra traccia importante per interpretare il rebus che rappresentano sempre i dati macro letti su un singolo mese (tra parentesi ci sono anche le attrezzature militari in questo dato, per cui capirete l'importanza di leggerlo nei dettagli, estrapolando).
Anche perchè ad una compressione nei consumi di alcuni mesi può coincidere un exploit di un mese o due, per poi stabilizzarsi ad un livello più basso o riprendere a peggiorare...od invece continuare a migliorare...
Fondamentale sarà monitorare attentamente questo importante DATO nei prossimi mesi: questo BLOG sarà pronto a cogliere sia i segnali negativi che quelli positivi, ed a darne un'interpretazione libera e comprensibile per tutti..oltre il livello letterale, oltre i luoghi comuni e gli errori, oltre le dissimulazioni e la censura, come sempre.
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