mercoledì 18 marzo 2009

La Supernova Tiscali


Le stelle che nell'ultima parte della loro vita diventano Supernovae, quando si avvicinano alla deflagrazione finale hanno degli spasmi frenetici: si espandono e si riducono all'inverosimile, pulsano sempre più velocemente fino al Big Bang.
Un processo simile caratterizza le società quotate in borsa che rischiano di avvicinarsi alla loro Fine: un giorno fanno meno 60% ed il giorno dopo più 50% e così via fino alla soluzione finale...
La differenza è che la supernova non ha scampo perchè non può sfidare le leggi della fisica universale, mentre le società di borsa possono anche invertire il processo o può arrivare un essere celeste a salvarle in extremis.

Tiscali qualche giorno fa era sull'orlo del baratro e perdeva il 50% in una seduta (dopo avere perso solo negli ultimi due anni circa il 90% del suo valore) - in questo blog: Tiscali sull'orlo del baratro?
Infatti aveva richiesto la sospensione del pagamento degli interessi sul debito in vista di un nuovo piano industriale e finanziario.
Insomma non aveva più un becco di un quattrino... Crack finanziario: si affidava alle banche per un dilazione, per avere più tempo per trovare una soluzione.
Poi è incominciata una marcia trionfale che le ha fatto guadagnare in qualche giorno circa il 100%, basandosi su speculazioni e scommesse sulla sopravvivenza della società e sul fatto che le banche fossero disposte a trattare per dare tempo alla moribonda.
Secondo alcuni analisti l'apertura delle banche ai negoziati rappresenta un fattore positivo, anche se i margini di manovra sembrano limitati dalla negativa generazione di cassa e dal già elevato costo del debito. Traduzione: Tiscali non fa soldi, non è redditizia, per cui ogni soluzione con le banche sarebbe solamente provvisoria e non risolutiva.
Sarebbe quindi necessario anche un consistente aumento di capitale, soldi freschi ed anche in abbondanza (si parla di 300 milioni di euro).

Oggi l'indiscrezione che ha fatto fare un ulteriore balzo in avanti a Tiscali sarebbe il ritorno di Renato Soru, il suo fondatore e maggiore azionista col 20%.
Dopo la sonora batosta elettorale in Sardegna, Soru cercherebbe almeno di salvare la sua creatura imprenditoriale.
Anche perchè sarebbe un rospo troppo grande da ingoiare dare ragione a Berlusconi che in campagna elettorale per il governo della Sardegna aveva dichiarato
"Soru? Un fallito...Come imprenditore ha messo su un'azienda che è riuscita ad inanellare undici anni di perdite continuative, per un totale di 3 miliardi e circa 300 milioni di perdite, di passività. Incredibile ma vero. Un'azienda che è stata quotata in Borsa e che ha raggiunto il valore per azione di oltre 100 euro, che adesso vale 38 centesimi.."
Ed i fatti sembrano dare ragione al Presidente del Consiglio, forte dal canto suo di una Mediaset che in due anni è passata da 8 euro a 3 euro...
Soru proverà quindi a non fare la figura del fallito, anche perchè il suo intervento in veste di garante potrebbe rendere più agevole la contrattazione con le banche, mentre di soldi veri da iniettare in un aumento di capitale pare non ne abbia molti.
Tutto può succedere in questa Tiscalinovelas, e si sa le Supernovae hanno spasmi frenetici. Come scrivevo il 9 marzo: per evitare il peggio saranno decisive le prossime mosse.
Anche se realisticamente un analista afferma: Il mercato si attende grandi novità dal rientro di Soru, probabilmente anche un nuovo piano industriale credibile, visto che Tiscali non ha quasi mai centrato i target indicati. Non crediamo che Soru sarà in grado da solo di risollevare le sorti di un gruppo in cronica difficoltà...
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