Di questi tempi non è facile per un politico parlare pubblicamente dei "tabù della grande crisi" senza incorrere in qualche lapsus...
Infatti il politico per sua essenza è un abile retore ed un abile mentitore, che miscela allarmismo o volontà tranquillizzante a seconda del tornaconto del momento.
Parlando però dei grandi tabù (fallimento delle banche, default degli stati, grande depressione, stagflazione) che questa crisi ha reso attuali e possibili,
la volontà tranquillizzante prevale ma la preoccupazione interiore per la verità spesso nascosta o mitigata genera inevitabilmente dei LAPSUS.
Vi cito due casi, Sacconi ed Almunia, che hanno prima allarmato con dichiarazioni shock e poi smentito o corretto il tiro.
L'accoppiata lapsus-smentita io la leggo come un raro scampolo di sincerità da parte di questi personaggi: soprattutto se inseriamo i loro "lapsus" nel contesto generale, ci si rende conto di quanto siano verosimili e sinceri...
Come minimo rappresentano le loro paure più stringenti.
In stretta correlazione con questo argomento, parlerò a breve su questo blog del concetto che la massima resistenza di una catena sta nell'anello più debole...
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3/12/2008
Sacconi: "Non possiamo permetterci neanche lontanamente che vada deserta
un'asta pubblica di titoli di Stato. Ci sarebbe una carenza di liquidità
per pagare pensioni e stipendi e faremmo come l'Argentina"
Sacconi aggiunge di essere anche lui "preoccupato per il rischio di default del Paese. E c'è - ha proseguito - qualcosa di peggiore della recessione che è la bancarotta dello Stato, una ipotesi improbabile ma comunque possibile". Parole non certo tranquillizanti, tanto che poco dopo il ministro corregge il tiro, precisando in una nota: "Non ho mai detto che può esserci un rischio di tale natura. Sono costretto a intervenire dalla disinvoltura con cui alcuni hanno interpretato una considerazione più volte ripetuta circa la necessità di tenere alto il livello di guardia sul debito pubblico, attribuendomi addirittura un presunto 'rischio bancarotta'".
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3 marzo 2009
Almunia allarma poi corregge:
default in Eurozona improbabili
«Se dovesse emergere una crisi in un paese della zona euro, c'è una soluzione». È quanto ha sottolineato il commissario Ue agli Affari economici Joaquin Almunia durante un intervento a Bruxelles. «Potete star sicuri che prima che arrivi il Fondo monetario internazionale ci sarebbe una soluzione», ha sottolineato il commissario senza tuttavia entrare nel dettaglio di eventuali piani di intervento. «La soluzione esiste, siamo equipaggiati politicamente, intellettualmente ed economicamente per affrontare la crisi», ha aggiunto Almunia precisando però che «la definizione di queste cose non può essere esposta pubblicamente».
Interpellata sulle dichiarazioni del commissario, la portavoce Amelia Torres ha sottolineato come l'eventuale caso di insolvenza da parte di un paese della zona euro resti comunque «un evento improbabile». Almunia, nel parlare di una «soluzione pronta in caso di fallimento», ha voluto in realtà «calmare la situazione».