Videmus nunc per speculum in enigmate. Un diario di navigazione nei mari (perigliosi) dell'informazione economico-finanziaria. Oltre i luoghi comuni e gli errori, oltre la dissimulazione e la censura, oltre i BLUFF(s) e le tifoserie. E' un Blog ("passionalmente") razionale&pragmatico di "filosofia macro-socio-economica" (il trading c'entra solo "incidentalmente"...o forse no...)
giovedì 12 marzo 2009
18000
Per capire meglio il discorso dei "buchi neri" fatto ieri su questo blog,
vediamo insieme questo rapporto "riservato" della UE che ha iniziato a girare a metà febbraio.
Ue, 18 mila miliardi asset banche a rischio tossicità
(ANSA) Diciotto mila miliardi di euro: e' la stima sull'entità degli asset a rischio di tossicita' delle banche europee contenuta in un documento riservato della Commissione europea, i cui contenuti sono stati resi noti dal quotidiano Milano finanza.
Il documento, di 17 pagine, discusso la scorsa settimana dai ministri delle Finanze dell'Ue in sede Ecofin, e' una prima bozza, sottolinea Mf, delle linee guida che i governi dovranno tenere in tema di quantificazione degli asset tossici nei bilanci delle banche europee.
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Insomma risulterebbe che ''il 44% degli asset delle banche europee dovra' sostenere il cosiddetto impairment test'', per la valutazione delle perdite, ''per un totale appunto di 18.200 miliardi''.
A proposito di un intervento dei governi, ''le stime sul totale delle svalutazioni di asset - sempre secondo quanto riportato - suggeriscono che i costi di bilancio, attuali e contingenti, di un rilievo di attivita' potrebbe essere molto ampio in termini assoluti e relativi rispetto al Pil degli stati membri''.
Intendiamoci bene, nel documento UE vengono indicate le linee guida da seguire per fare "l'esame delle banche" e quali sono gli asset da esaminare:
18mila miliardi è l'entità degli assets da passare sotto la lente e NON rappresenta automaticamente la perdita che potrebbero celare le banche UE.
Molti di questi assets potrebbero essere "spazzatura",
molti invece potrebbero essere "illiquidi" e di scarso valore oggi, ma forse domani...
molti altri invece potrebbero essere "roba buona".
Il BUCO NERO che potrebbe annidarsi sotto le banche UE pertanto non sarà quasi sicuramente di 18mila miliardi ma potrebbe essere MOLTO GRANDE e VORACE.
Se per esempio il 50% di questi assets fossero tossici il Buco Nero sarebbe di 9000miliardidieuro (!), molto più grande di tutte le previsioni che si erano fatte sinora.
L'ultima frase un po' criptica del comunicato di cui sopra va letta così.
Il buco nero potrebbe essere troppo grande da riempire a suon di denaro pompato dagli stati UE nelle banche-zombie: si metterebbe in pericolo anche la solidità dei bilanci statali.
Il BUCO NERO degli asset tossici rischia di risucchiare non solo le banche ed i loro utili di attività ordinaria ma rischia anche di risucchiare tutte le risorse disponibili degli stati UE.
Stesso discorso vale anche per gli USA.
Per questa ragione, dalla divulgazione di questo documento, è nata una discussione sulla opportunità di Nazionalizzare alcune banche-zombie troppo malconce per essere salvate con "iniezioni statali", allo scopo di non "caricare troppo" i bilanci degli stati.
Infatti nazionalizzare, come dicevo QUI
può voler dire azzeramento delle azioni (ordinarie e privilegiate) ed azzeramento (parziale o totale) dei bond della banca in questione, ovvero spalmare il costo del salvataggio sia sulle spalle del bilancio dello stato sia sulle spalle degli sfortunati azionisti e bondholder della banca nazionalizzata.
Sempre a causa della teoria del BUCO NERO che rischia di risucchiare tutto...
recentemente in USA sentiamo dichiarazioni da brivido che forse vanno oltre il concetto stesso di nazionalizzazione...
James Baker, il segretario al Tesoro di Reagan e il segretario di Stato di Bush padre, ha invitato a concludere l’esame delle condizioni di salute dei maggiori istituti americani (il famoso «stress test») con la loro suddivisione in tre categorie: le banche sane, le banche che hanno bisogno di aiuto (che dovrebbero essere sostenute dal governo) e quelle senza speranza, che dovrebbero essere chiuse.
Girano e rimbalzano voci secondo cui negli Stati Uniti si starebbe discutendo l'opportunità di lasciare fallire "qualche grande banca".
John McCain, il senatore repubblicano sconfitto da Barack Obama lo scorso novembre, ha espresso il 9 marzo il suo scetticismo nei confronti del piano elaborato dal governo americano: "Penso che debba essere presa una decisione difficile - ha detto McCain a Fox News Sunday - e credo che questa decisione sia di lasciar fallire alcune banche".
Alle parole di Mccain si sono aggiunte quelle di Richard Shelby, uomo del congresso americano e membro del Banking Committe: "Se queste banche sono morte, seppelliamole", ha affermato Shelby al programma dell'ABC "This Week". "Seppelliamo le piccole banche. Ma dovremmo valutare l'opportunità di sotterrarne una di quelle grandi per mandare un messaggio forte al mercato".
Questi interventi confermano che negli Stati Uniti stanno maturando soluzioni drastiche per risolvere la crisi delle banche e che queste proposte sono anche al centro delle discussioni della nuova amministrazione democratica.
Per queste ragioni...quando vedo che un bond bancario ti rende solo un 3-4% (o anche meno) mi viene da sorridere...
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